Ciro Raimondo, ex difensore della Juve Stabia, è intervenuto nel corso della trasmissione “Il Pungiglione Stabiese” per parlarci del momento delle Vespe.
Le dichiarazioni di Ciro Raimondo sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.
“Ieri ho visto il secondo tempo di Paganese-Juve Stabia ed era un campo che non ha aiutato la Juve Stabia. Devo essere sincero, non ho visto una brutta Juve Stabia per quel poco che si è visto di calcio. Forse i ragazzi hanno un po’ peccato giocando palla a terra ma su quel campo impraticabile non era possibile. Le squadre – continua Raimondo – sono fatte da giocatori esperti e meno esperti. E’ venuto meno chi doveva dare quella mentalità vincente che era il caso di mettere in questa partita con un atteggiamento diverso. La differenza la fanno gli uomini in campo. E’ venuta meno quell’esperienza che ci voleva.
Panico? Ogni calciatore ha la sua categoria. Dei miei 20 anni ne ho passato la maggior parte in C2. Panico non è ancora esploso perché non ha un’entità vera e propria ma non si è capito se è una punta, se è un esterno o una mezzapunta. Credo che magari – continua Raimondo – non sia impiegato nel posto giusto. A 35 anni mi volevano far giocare in linea, non me la sentivo e ho lasciato andando a giocare da un’altra parte. Panico stesso sa che può fare di più, è consapevole. E’ un ragazzo perbene e il primo a starci male è lui.
Sottili terrà a battesimo i ragazzi, analizzeranno gli errori fatti. Bisogna voltare pagina, bisogna saper cogliere le occasioni giuste. Non si deve pensare di fare un solo boccone del Potenza. La Juve Stabia ha tutte le carte in regola per vincere la partita senza essere precipitosi e senza puntare sulla frenesia che potrebbe essere un danno. La Juve Stabia – continua Raimondo – ha la necessità di vincere, questo è poco ma sicuro.
Ho avuto il piacere di giocare in tante squadre campane. Juve Stabia e Savoia sono le squadre a cui sono più legato affettivamente. Credo di aver lasciato un buon ricordo un po’ dappertutto.
Siccome la Serie C costa tantissimo e l’unico modo per abbattere i costi sono i giovani, nel momento in cui vuoi fare minutaggio, i giovani buoni in giro sono pochi e si abbassa il livello tecnico del campionato. Bisognerebbe rafforzare i settori giovanili – continua Raimondo – e crearsi in casa i giovani. Se poi sei il Bari e puoi spendere 10 milioni di euro per vincere il campionato il discorso è diverso.
Non mi aspettavo che Novellino venisse ad allenare la Juve Stabia. E’ una persona perbene e non pensavo che accettasse un discorso come Castellammare in una piazza dove c’era delusione. La programmazione non è stata delle più felici – conclude Raimondo – e c’è stata qualche incomprensione sugli obiettivi. Forse facendo arrivare il direttore Rubino qualche mese prima sarebbe stato meglio”.