Domani, mercoledì 4 aprile, iniziano le consultazioni al Quirinale. La speranza è che i prossimi due giorni siano utili per chiarire meglio le strategie.
span style="color: #000000;">Passati i riti pasquali si torna a quelli dei Palazzi romani con in primo piano il Quirinale che, da domani, sarò meta di pellegrinaggio dei nostri politici, e dei nostri pensieri, nella speranza che ci sia il miracolo e ci faccia la grazia di darci un governo, magari non icchio.
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Lo sappiamo, è chiedere troppo, ma ci siamo messi sul piano dei miracoli ed allora ….
I primi a salire al Colle saranno i presidenti di Senato e Camera, seguiti dall’unico presidente emerito ancora in vita, Napolitano.
Nel pomeriggio gli incontri con i gruppi parlamentari.
Poi la palla passerà nelle mani di Mattarella che, sulla base dei primi elementi, dovrà decidere se miracolo ci sarà o meno.
Da domani quindi (forse) i giochi saranno più chiari e scoperti dopo le comparsate dei giorni scorsi, soprattutto del Gatto e la Volte (leggasi Salvini e Di Maio).
Nell’incontro al Quirinale i nostri, tutti, dovranno presentarsi con carte e temi veri: non più con slogan.
Questo, ovviamente, dando ai soggetti in scena il beneficio del ritenere che qualcosa di serio e concreto realmente abbiano: cosa non scontata, ancor meno certa.
Da domani finisce (si spera) il “gioco delle tre carte”, il vai “avanti tu che a me vien da ridere”, il “io ho vinto” “anch’io”, e comincia (si spera) il cammino delle responsabilità da percorrere in serietà.
La soluzione, si sa, non è dietro l’angolo vista la mano di “gioco” che ha distribuito il 4 Marzo ma bisognerà giocare, e bene.
Il piatto è di tutto rispetto: è la guida della Nostra Nazione, e ci auguriamo che vada vinto non con un bluf.
Unica cosa certa, ad ora, è la prassi istituzionale in base alla quale possiamo affermare (non solo sperare) che, dopo i primi incontri, Mattarella avrà davanti la scelta tra:
- affidare un incarico, che potrebbe essere pieno o solo esplorativo,
oppure se la situazione fosse ancora molto nebulosa,
- dare il via a un secondo giro di consultazioni.
Anche in questo, come in tutte le cose, esiste sempre una via mediana per cui non è esclusa nemmeno una pausa di riflessione.
Pausa che potrebbe servire a dare ulteriore tempo alle forze politiche per trovare una qualche intesa; se intesa sarà mai possibile!
Sarà dura però. I due treni AV, Salvini Di Maio, continuano la loro corsa su binario unico ma in senso opposto per cui: catastrofe in vista?
E gli altri? Boh, continuano, come prima delle elezioni, a pascolare allo stato brado, ognuno nel suo pezzetto di prato, in attesa, forse, del pastore.
Arriverà? Al momento non è dato sapere. Magari starà prolungando la pasquetta o anche qui vige il: vai avanti tu che a me vien da ridere!
Questa la situazione a questo momento.
Magari tra qualche ora o istante cambierà ma, per ora, a noi tocca restare con il nostro mantra di sempre e continuare a dire: io speriamo che me la cavo!
Stanislao Barretta
vivicentro.it/EDITORIALI • POLITICA
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