Ecco le parole di Quagliarella
I
l calciatore della Sampdoria, Fabio Quagliarella, ha parlato ai microfoni dell’ edizione odierna del quotidiano Il Corriere dello Sport. Ecco cosa dice:
La passione per il calcio era anche una passione da tifoso? Cosa c’era di calcio nella sua stanza da bambino?
«Tifoso sì, perché mio papà, mio fratello seguivano il calcio tutto il giorno, tifosi della Juve Stabia e del Napoli. Mio papà aveva due abbonamenti. Nella mia stanzetta c’era il poster del Napoli. In particolare quello di Maradona, naturalmente».
Che cosa è stato Maradona per Napoli, e per un bambino come lei?
«E’ stato motivo di orgoglio aver avuto a Napoli un fenomeno del genere. Era una cosa troppo bella. Mio papà lo osannava in qualsiasi momento. Ci ha aiutato ad essere più orgogliosi di essere napoletani».
Si ricorda la prima volta che è entrato in uno stadio?
«Era una partita della Juve Stabia, sicuramente. La domenica successiva mio padre mi portò al San Paolo».
E che emozione fu?
«Fu bellissima. Guardavo la partita ma soprattutto guardavo tutto il contorno: i tifosi, i colori, il prato, le maglie. Fissavo le facce, le espressioni che la gente faceva ad ogni azione. Non posso dimenticarle. Ai miei tempi c’era solo “Novantesimo minuto” e bisognava aspettare le sei del pomeriggio per vedere i gol, una cosa inevitabilmente fredda. Invece allo stadio era tutto un susseguirsi di emozioni».
Lei ha fatto dei gol meravigliosi. Alcuni andrebbero incorniciati. Qual è il più bello che ha fatto?
«Come difficoltà quello da centrocampo contro il Chievo, oppure la rovesciata a Reggio Calabria contro la Reggina. Mi piace quello al Mondiale in cui ho fatto il pallonetto in un momento difficile e importante per la squadra. Il pallonetto al Mondiale al mio esordio: è stato bello. Quello che mi è andato storto è la traversa con la maglia del Napoli all’esordio. Bello fu anche il gol in Champions League con la maglia della Juve contro il Chelsea. Difficile trovarne solo uno, per me».
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