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Provincia di Napoli, scoperto mercato nero delle armi: alcune già usate per compiere omicidi

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Armi dall’Austria alla provincia di Napoli. Nelle scorse ore i Carabinieri hanno tratto in arresto due armieri austriaci che hanno confessato di aver venduto circa 600 pezzi tra mitra, mitragliette e pistole alla camorra.
Si tratterebbe di armi già utilizzate in passato, probabilmente sottratte dal gigantesco arsenale della ex Jugoslavia.
Al momento i militari sarebbe riusciti a sequestrarne solo un centinaio. Alcune sarebbero risultate come armi utilizzate per compiere tre omicidi nel Napoletano, uno dei quali ad Acerra.

Secondo quanto riferito da IlMattino, l’organizzazione smantellata dai carabinieri è composta da almeno 22 persone, tutte identificate e fermate.
Oltre ai due rifornitori austriaci, padre e figlio, il provvedimento d’arresto ha colpito anche diverse persone provenienti dalle province di Napoli, Caserta, Salerno e Avellino.
Secondo quanto emerso dalle indagini, le persone coinvolte in questo business si facevano consegnare le armi dall’Austria per poi rivenderle ai clan di Acerra, Castello di Cisterna, Ercolano, Torre Annunziata e Napoli.
Si tratterebbe di una vera e propria vendita all’ingrosso che includeva ogni genere di arma (Kalashnikov, mitragliette Skorpion e pistole Walter) che venivano vendute a 2000 euro circa l’una. Il gruppo non si sarebbe limitato a foraggiare i clan di Camorra, ma avrebbe espanso i propri affari vendendo le armi anche ad alcuni clan dell’ndrangheta.

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