Il 2016 inizia nel segno di un’accelerazione della Storia e il nostro compito è di descriverne fatti e protagonisti. Economia digitale, aerei solari e biotecnologie disegnano le opportunità di generare posti di lavoro e innovazioni nel sapere così come guerre tribali, terrorismo jihadista e indebolimento dell’Ue mettono a rischio la sicurezza collettiva.
La sfida è descrivere le opportunità senza farsi intimorire dai rischi e descrivere i rischi senza farsi distrarre dalle opportunità. Si tratta di raccontare fatti del mondo che si sovrappongono alle nostre cronache. A testimoniare le opportunità sono la trentenne italiana nella hit parade degli economisti di Harvard, il neuroscienziato di fama dell’University College di Londra laureatosi alla Sapienza, la task force del Politecnico di Torino creata con il Technion di Haifa per battere la siccità e i geofisici di San Donato che hanno scoperto il più grande giacimento di gas del Mediterraneo. Nello Stivale o all’estero gli italiani «sanno lavorare duro» assicura George Grasso, ex vicecapo della polizia di New York. Lo stesso vale quando si tratta di affrontare i pericoli: i 65 terroristi espulsi sono frutto del lavoro di agenti che hanno messo a rischio la loro vita per proteggere le nostre. Così come rischiano i soldati che sorveglieranno la diga di Mosul per scongiurare l’inondazione dell’Iraq. Sui pericoli come nelle opportunità, gli italiani sono al centro dei cambiamenti che «La Stampa» di cui assumo la direzione tenterà di descrivere: grazie a una redazione di valore e un’eredità di esperienze, alla soglia dei 150 anni, che la stagione di Mario Calabresi ha arricchito. Troverete i contenuti su carta, sito e social network. Lungo un percorso nel quale redattori e lettori possono essere entrambi protagonisti.
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