Nella Sala Libretti del Giornale di Brescia è stato presentato il libro “La parola magica”, di Gianni Quaresmini
Presentato il libro “La parola magica” di Gianni Quaresmini
P
unti Chiave Articolo
Giovanni Quaresmini da Travagliato, Gianni per gli amici, è “uomo di multiforme ingegno” per unanime riconoscimento. Lo testimonia la sua poliedrica attività che caratterizza la sua vita: docente, giornalista, scrittore, poeta, storico di storia patria; cultore delle belle arti non solo per diletto ma anche per personale cimento.
La sua ultima fatica letteraria – il libro “La parola magica” – ha appena visto la luce ed è stata presentata ad un ristretto numero di invitati presso la Sala Libretti del Giornale di Brescia.
L’incontro è stato moderato da Massimo Lanzini della redazione del quotidiano bresciano. L’autore Quaresmini ha dialogato col pubblico sotto lo stimolo di Luciano Faverzani dell’Ateneo di Brescia.
Studi di storia locale
Faverzani ha ricordato gli innumerevoli interessi dai quali l’Autore ha tratto materia e materiali per i suoi studi di storia locale. Alcuni titoli: “Travagliato nella grande guerra”, “I Francesi a Travagliato”, “Trenzano Cossirano nella Grande Guerra”.
Quaresmini non è nuovo al mondo della fiaba. Egli stesso sottolinea di essersi cimentato già nel mondo del racconto breve; che alla fine ci regala sempre una sua morale, per farne tesoro di saggezza.
“La generosa rondine del castello di Padernello”, “La terra del Re”, “La Quercia della piazza”, “La rondinella del Garda”, sono soltanto alcuni dei titoli già dal “nostro” pubblicati in precedenza. Mentre quest’ultimo nato, “La parola magica”, ha avuto il riconoscimento del secondo premio al concorso “Paesa da fiaba” nel 2018.
Il mondo della fiaba
Doveroso ed elegante, da parte sua, il sentito omaggio al sempre attuale Esopo, padre nobile di questo genere letterario. Ma anche occasione per rimarcare come persino nella nostra società iper-tecnologica, la magia della fiaba continua a mantenere intatto il suo fascino.
Valore aggiunto a questa pubblicazione è la sua ricchezza iconografica: in pratica ogni capoverso del racconto è raffigurato da una illustrazione realizzata appositamente, da uno dei circa quaranta artisti che sono stati coinvolti in quest’opera di creazione, che potremmo definire corale.
Tanti degli artisti illustratori erano anche presenti in sala, a rimarcare l’intensità del loro coinvolgimento oltre che artistico, anche umano. Ognuno di essi ha contribuito con una sua creazione, anche se le tecniche usate sono state le più varie. Infatti, si spazia dal semplice acquarello e, passando per l’acrilico, si arriva anche alla pittura ad olio.
L’immagine di copertina è stata riservata alla pittrice Laura Benedetti, scomparsa prematuramente lo scorso anno, alla quale l’Autore e la sala hanno tributato un affettuoso omaggio. Nel ricordo, della sua bravura e della sua bontà.
Fiabe ed illustrazioni
Quaresmini ha fatto notare ai presenti che in un libro di fiabe, spesso, una illustrazione è molto più evocativa della scrittura stessa. Ed, infatti, i suoi libri sono sempre ricchi di illustrazioni. La scrittura è fittamente intrecciata con le immagini.
Perché la scrittura è analitica e consequenziale. Mentre l’immagine è immediata e globale. La scrittura snocciola le parole ed i concetti; una figura ti offre tutto il messaggio in un singolo colpo d’occhio. Risultando più immediata e più comunicativa.
Atti di violenza nelle scuole
Sollecitato da Faverzani circa gli incresciosi atti di violenza nelle scuole – dei quali parlano le cronache in queste settimane – Quaresmini, in veste di educatore, risponde che i ragazzi di oggi sono tremendamente soli. In un mondo iper-connesso, siamo attaccati ai nostri monitor, tablet e cellulari vari ed umanamente disconnessi tra di noi.
Tutti informati su tutto, in una abbuffata di notizie nelle quali si finisce per non raccapezzarsi, mentre nel frattempo ci ritroviamo l’animo inaridito e deformato, al punto che non sappiamo più rivolgere con naturalezza la parola al nostro vicino.
L’Homo sapiens si è trasformato in homo tecnologicus ed il risultato è stato il germogliare di una generazione di homo impeditus. Compito della letteratura e dell’umanistica è evidenziare questi impedimenta e lavorare per rimuoverli. Il più efficacemente ed il più velocemente possibile.
Il prof. Gianni, con il suo infaticabile impegno, continua a dare il suo fattivo ed operoso contributo.
di Carmelo TOSCANO