Come vengon fuori le seconde linee, dopo l’eliminazione dell’Empoli in Coppa Italia? Su chi può far affidamento il Napoli?
Se è vero che anche a livello europeo, il Liverpool senza Van Dijk, piuttosto che il Borussia Dortmund senza Haland, hanno avuto le loro difficoltà; il passaggio di turno di Coppa Italia contro l’Empoli ha restituito al Napoli la condizione fisica di Koulibaly, che gli ha consentito efficaci scivolamenti a sinistra partendo dalla sua predominante posizione centrale. Così come, al suo fianco, Rrahmani ha riscattato la sua di condizione (uscita a pezzi con l’Udinese) seppur in attesa di una dimensione formato campionato. Per lui, più che per gli altri, essendo ancora rimasto alla “Verona dimostrazione”.
E forse anche l’attuale inaffidabilità sulla ripresa atletica di Ghoulam in corsia.
In mediana, invece, il ritorno di Demme dovrebbe ‘sostanziare’ e rilanciare il lavoro del ‘confinato’ Bakayoko. Quest’ultimo, orfano di Fabian gemellare a ridosso, può appoggiarsi sulla meglio gioventù Lozano (sempre un passo avanti ai compagni, che assiste in maniera geniale, e che solo ora cominciano a stargli almeno in scia) e Zielinski.
Petagna terzo attaccante c’è. E’ sempre un passo dietro ai compagni, sui quali cerca sponda e spalle alla porta. Ma è il suo ruolo. Il resto lo potrebbe far il ritorno di Mertens, già visto in panca contro i toscani.
Sull’affidabilità delle riserve, più Elmas che Lobotka. Il macedone quando parte da sinistra e si accentra dà il meglio di sé. Ed in questa fase il gioco andrebbe decisamente sveltito in verticale, modello Juric proprio con il Verona, e prima ancora quello dell’Atalanta; piuttosto che rallentato dall’orizzontalismo dal basso. Velocità, pressione, immediato recupero palla, per ribaltare una visione di retropassaggi che liberi i laterali bassi; potrebbe esser l’arma dei giocatori da utilizzare in questa fase in cui bisogna rimetter in difficoltà gli avversari. E non viceversa, farsi cogliere impreparati dall’altrui intelligenza ed equilibrio calcistico. Non bisogna aver paura neanche dei cambiamenti tattici.
Capitolo a parte, ormai consolidato nell’alternanza, il ruolo del portiere. Parla Meret
E’ Alex Meret, seppur usando il condizionale, a voler più continuità, pur essendo felice – per sua espressa ammissione – di esser a Napoli. Maggior continuità che è la stessa che auspica alla squadra “perché mettere dei trofei in bacheca non serve solo a farne sfoggio, ma a far accrescere la consapevolezza di forza – intesa come assoluta -, e che solo la vittoria può dare. Contrapposto ad Ospina, cerca di vivere le situazioni più belle, al pari di quelle meno: con lo stesso equilibrio. – Ed allora dice di non prendere troppo sul serio né i complimenti, né le critiche -. Bisogna solo lavorare per la gente, perché a Napoli il tifo è super ‘attaccato’. E l’affetto mancante del tifo si fa sentire in maniera negativa per tutto il movimento calcio”.
L’ex Callejon e le dichiarazioni di Prandelli
L’indimenticato ex Josè Callejon, causa i diversi cambi di posizione modulo, non ha ancora fatto vedere un terzo di quanto fatto in maglia azzurra. Nel 3-5-2 di Prandelli, esterno dietro la punta destra; molto meglio che nell’iniziale centrocampo a quattro. Ma Prandelli deve far capire a lui, come a tutti gli altri compagni, che si sta giocando per la salvezza in questo momento: l’unica via non può che esser l’umiltà. E l’ultimissimo Callejon di Napoli non fu esente, sempre insieme al resto della squadra anche in quel caso, da tale problematica finale.
Le dichiarazioni pre gara di Prandelli vanno verso l’elogio di un nuovo calcio, “quale potrebbe al momento esser incarnato da Commisso. Se arriva un personaggio con valori importanti non bisogna fargli perdere di entusiasmo. Sarà presente al Maradona, con la sua visione verso il futuro. – Da questo punto di vista costruttivo l’eventuale incontro con De Laurentiis -. Sugli attaccanti, l’ex tecnico della nazionale, ha detto di averne uno in rosa dai possibili 10/15 gol: Kouame. Ambrabat, Castrovilli, Bonaventura, Ribery e Callejon devo insistere sulla qualità che abbiamo, anche per affrontare i partenopei. Dobbiamo fare la nostra gara e non farci schiacciare tenendoci troppo bassi”. Ha chiosato mister Cesare Prandelli.
Probabili Formazioni
b>NAPOLI (4-2-3-1): Ospina; Hysaj, Maksimovic, Koulibaly, Mario Rui; Bakayoko, Demme, Lozano, Zielinski, Insigne, Mertens. All. Gattuso
FIORENTINA (3-5-2): Dragowski; Milenkovic, Pezzella, Igor; Caceres, Amrabat, Castrovilli, Biraghi; Ribery, Callejon, Vlahovic. All. Prandelli
ARBITRO: Chiffi (Passeri-Paganessi, IV: Manganiello, VAR: Di Bello, AVAR: Cecconi)
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