Registro istituito dalla giunta Amitrano in materia ambientale
La giunta comunale di Pompei ha deliberato l’istituzione del registro delle aree interessate da abbandono e rogo dei rifiuti,che sarà il motore dell’attività amministrativa della futura politica in materia ambientale.
E’ prevista la pubblicità dei dati contenuti in detto registro ed il divieto assoluto di utilizzare per nuove attività produttive le aree che vi sono indicate, a meno che non si provveda con idonea certificazione a dimostrare che le zone agricole o urbane da mettere a produzione siano prive di fattori di pericolo per l’ambiente e per gli esseri viventi. E’ inutile dire che il registro dei territori a rischio, e tutta l’attività che ne discende, nasce da precisi indirizzi amministrativi. Ora, considerati i precedenti, c’è da sperare in primis che il Comune di Pompei non incorra in diffide prefettizie per ritardi e/o inadempimenti. Inoltre è evidente che l’istituzione del registro dovrebbe far partire una serie di controlli da parte delle forze di Polizia riguardo ai cumuli di rifiuti ed ai frequenti roghi, specie nei territori delle periferie. Associazioni ambientaliste e di difesa della salute vicine al sindaco Pietro Amitrano, hanno da tempo organizzato convegni di elevato profilo sui rischi dell’inquinamento. Parlare di questi argomenti è positivo perché aiuta la formazione della consapevolezza dei cittadini ma sarebbe arrivato il momento di passare dai convegni alle iniziative propositive nel campo della prevenzione e repressione dell’inquinamento ambientale, per la difesa della salute delle famiglie pompeiane. Mancano statistiche ufficiali ma lafrequenza di malattie cancerogene, sul territorio attraversato dal fiume Sarno, è un dato oggettivo che diventa più preoccupante ogni giorno che passa. Rispetto al quadro ambientale desolante, unico nuovo elemento di consolazione a Pompei è rappresentato dalla maggiore presa di coscienza e determinazione da parte dei pompeiani che hanno preso l’abitudine di denunciare le malefatte ambientali, registrando in video e fotografando gli episodi di infrazione alla legge, come nel caso recente di un video, postato su Facebook, riguardante il rogo di rifiuti nella contrada di Tre Ponti.
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