Ad annunciarlo è il direttore generale del Parco Archeologico
L’annuncio social di Osanna fa impazzire il web. Gli archeologi lavorano per ritrovare lo scheletro del secondo cavallo in fuga dall’eruzione del Vesuvio che colpì anche Pompei del 79 dopo Cristo. “Si continua a scavare nella stalla della villa di Civita Giuliana”, rivela in anteprima il direttore generale del Parco Archeologico, Massimo Osanna, attraverso Instagram: “Presto si porteranno alla luce i resti del secondo cavallo, le cui zampe erano state già portate alla luce. Anche di questo si realizzerà il calco in gesso delle impronte lasciate dal corpo nel materiale eruttivo”.
L
a scoperta straordinaria è stata fatta nell’area di Civita Giuliana, nella zona Nord fuori le mura del sito archeologico di Pompei, dove erano stati intercettati cunicoli clandestini. Grazie all’operazione congiunta del Parco Archeologico di Pompei con la Procura della Repubblica di Torre Annunziata e gli investigatori del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli, collaborati dal Comando Gruppo Carabinieri di Torre Annunziata, che stavano già indagando su queste attività illecite, dallo scorso agosto è stato avviato un intervento di scavo allo scopo di proseguire nelle indagini e salvare il patrimonio archeologico in pericolo.
Le prime fasi di intervento hanno portato alla luce una serie di ambienti di servizio di una grande villa suburbana conservata in maniera eccezionale, dalla quale sono emersi anche diversi reperti (anfore, utensili da cucina, parte di un letto in legno di cui è stato possibile realizzare il calco) e una tomba del periodo post 79 dopo Cristo che custodiva lo scheletro del defunto. Per la prima volta è stato possibile restituire, attraverso la tecnica dei calchi, la sagoma integra di un cavallo rinvenuto in uno degli ambienti dello scavo. Presto gli esperti consegneranno agli occhi del mondo il secondo cavallo in fuga dalla morte.
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