Pompei, furto e traffico di reperti archeologici: accusate 14 persone, i dettagli
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ompei, 14 persone sono indagate per il furto e trafugamento di reperti archeologici, da diversi siti archeologici vesuviani. Gli imputati sono di Pompei, Pozzuoli, Sant’Antonio Abate, Gragnano, Mondragone, Curti, Sparanise, ma anche di Casal Di Principe. Le accuse a loro mosse sono quelle di essersi impossessati o di aver acquistato, consapevoli della provenienza illecita, monete, statuette e vasellame trafugato dalle aree archeologiche campane. I siti maggiormente colpiti sono stati quelli tra Pompei e Paestum.
La vicenda è da ricondursi al 10 maggio, quando i carabinieri denunciarono un gruppo di tombaroli: seguendo i cunicoli dei trafficanti di reperti, infatti, era stato scoperto un nuovo sito che aveva rivelato una grande villa che sorgeva subito fuori la cinta muraria di Pompei, nella zona nord, oltre Porta di Nola. Da lì sono partite le indagini e le operazioni di scavo, rese possibili grazie all’operazione del Parco archeologico di Pompei con il supporto della Procura di Torre Annunziata e dei carabinieri. Scoperto questo cunicolo, attraverso gli scavi, le forze dell’ordine e l’Ente parco di Pompei, cercarono di scoprire altri cunicoli clandestini, in modo tale da fermare il fenomeno della trafugamento e vendita illecita di manufatti storici rari.
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