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Castellammare di Stabia

Il Podio Gialloblù di Juve Stabia – Paganese 1 – 1

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Derby amaro per la Juve Stabia, che al Menti riesce solo a riacciuffare la Paganese dopo il vantaggio iniziale degli azzurrostellati. Il ritorno alla vittoria casalinga è ancora rimandato.

 PODIO

Medaglia d’oro: a Lorenzo Sorrentino, che impiega meno di un minuto per far innamorare i tifosi della Juve Stabia. Rete indimenticabile per la punta classe 1995, neo acquisto gialloblù, la cui giornata ricorda quella dell’esordio in A di un giovanissimo Alberto Paloschi col Milan; tempo 10 secondi e l’allora semisconosciuto regalò la vittoria al Milan, facendo raggiungere picchi altissimi al sopracciglio di Ancelotti, coraggioso a buttarlo nella mischia. Molto meno contenuta la gioia di Caserta, che esulta di rabbia, consapevole della sua intuizione vincente e di poter contare su un’altra punta valida e motivata, Sorrentino è infatti bravissimo ad appoggiare di giustezza la palla perfetta di Strefezza in rete, evitando alle Vespe una sconfitta che avrebbe avuto i contorni della tragedia sportiva.

Medaglia d’argento: a Gabriel Strefezza, ancora tra i più ispirati tra i padroni di casa. Gara al solito solida ma, allo stesso tempo, colma di qualità per il soldatino brasiliano, che con la sua fantasia dà verve ad una squadra che, ad oggi, appare giocare più con la forza che con le idee. E’ infatti il 21 gialloblù a pennellare la palla che scavalca la difesa della Paganese finendo esattamente sul piede di Sorrentino e poi alle spalle di Gomis. Da pedone di inizio stagione, Strefezza diventa così l’alfiere dello scacchiere gialloblù quello cui diventa impossibile fare a meno: a confermarlo sono le parole nel post gara di Caserta, che, tra un complimento ed un altro, non esclude di voler provare il suo fantasista anche nella posizione di mezz’ala in un centrocampo a tre.

Medaglia di bronzo: a Lino Marzorati, il cui esordio con la Juve Stabia è preciso e senza sbavature. Pronti via e il nuovo numero 5 stabiese viene buttato nella mischia da Caserta, colmando così il vuoto lasciato dall’ex capitano Morero. Marzorati si disimpegna bene, risultando attendo nei disimpegni e non soffrendo la carenza di automatismi, ancora da formare, con i nuovi compagni. Buona inoltre, la scelta di tempo con cui Marzorati nel finale ferma, dopo il pareggio stabiese, un pericoloso contropiede di Scarpa e compagni.

CONTROPODIO

Medaglia d’oro: a Simone Simeri, incappato in un’altra giornata no. Si sa: la carriera di un attaccante difficilmente vive di periodi neutri, in cui le cose vanno in modo normale. O va tutto perfettamente, con la palla che finisce in rete anche di spalla, schiena ed orecchio, o va tutto male, con la porta che sembra spostarsi pur di non farsi insaccare. E’ chiaro che Simeri stia vivendo il secondo periodo, quello in cui le cose vanno come peggio non si potrebbe. Tre le palle gol nitide non sfruttate dall’ariete stabiese, che non può aver perso il senso del gol mostrato nella prima parte di stagione; sorvolando sulle giuste critiche, serve ora che Simone non perda la bussola, tornando a giocare con la stessa fame, mista a serenità e consapevolezza di sé, propria del suo repertorio.

b>Medaglia d’argento: a Carlo Crialese, molto impreciso in fase di cross. Poca precisione nella prestazione del terzino mancino ex Cremonese, che sciupa davvero tante possibilità di imbeccare bene Paponi e compagni. Buono l’appoggio che il 14 offre ai compagni di centrocampo ed attacco, per poi però perdersi nel momento più importante per un terzino: la fase di cross verso l’area di rigore. Non una nelle gare migliori di Crialese, che ha tutte le qualità per prendere per mano sulla sua fascia la Juve Stabia.

Medaglia di bronzo: a Luigi Canotto, versione scolorita dell’esterno imprendibile per gli avversari. Come un fiammifero, la gara di Canotto vive e si esaurisce in una brevissimo fuoco, che si spegne poi in breve tempo. Pochi spunti e poca intraprendenza nella prestazione del 18 della Juve Stabia, che combina poco sia sull’out destro che su quello opposto. In questo momento di difficoltà, proprio i più esperti (come anche Paponi) sono chiamati in campo a cercare la giocata rischiosa ma decisiva e fuori dal rettangolo verde a toccare le corde giuste dei più giovani, trasmettendo serenità ma anche cattiveria.

Raffaele Izzo


Juve Stabia TV


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