Il pitone è stato recuperato dai Carabinieri e Vigili del fuoco in un tombino di una strada del centro città. Qualcuno se n’era disfatto.
Il pitone è stato trovato in un tombino per lo scolo delle acque piovane di una strada del centro di Catania. Aveva una lunghezza di circa un metro e mezzo. Lo hanno recuperato i Carabinieri forestali del nucleo Cites (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora) con i Vigili del fuoco, i responsabili dell’associazione Pro Natura e personale dell’Asp di Catania.
Il pitone era in via Giovanni Gentile, nei pressi del Castello Ursino, nel popolare e antico quartiere di San Cristoforo. I Carabinieri ci sono arrivati grazie a una segnalazione anonima ma ben circostanziata. Così, è stato possibile dalle grate vedere questo grosso serpente che cercava a fatica di guadagnare l’uscita dal chiusino. Impresa molto difficile perché le grate erano strette.
«Alla fine il rettile è stato estratto senza alcuna lesione, grazie anche al particolare apparato scheletrico di cui sono dotati tali animali – hanno spiegato i Carabinieri del Cites – Lo stesso appariva mansueto e abituato ad essere maneggiato dall’uomo, il che dimostrava l’acquisizione di abitudini alla cattività dell’animale».
I Carabinieri sono dell’avviso che il serpente fosse tenuto da un privato che alla fine ha deciso di disfarsene, abbandonandolo nelle fognature della città.
«L’animale è stato trovato in ottima salute, segno che, tra cunicoli e canali di scolo di fognatura, aveva trovato di che cibarsi» hanno precisato i Carabinieri.
Le operazioni di recupero hanno suscitato curiosità tra la gente del quartiere e anche qualche apprensione. Il pitone reale non appartiene alla fauna autoctona del nostro Paese e dunque rischia di causare danni in termini di biodiversità. Non è un serpente velenoso, bensì appartiene alla famiglia dei costrittori e salvo grandi dimensioni, non risultata pericoloso per l’uomo.
Questo tipo di animale è tutelato dalla convenzione internazionale Cites che ne ammette la detenzione solo in particolari casi e con le dovute certificazioni. Sono quindi partite le indagini per risalire alla persona che lo deteneva e che lo ha abbandonato. Dopo il recupero, il pitone è stato posto sotto sequestro.
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