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Castellammare di Stabia

Da top col Napoli a flop con la Polonia: la parabola di Piotr Zielinski

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na stella relativamente giovane ma pronta a brillare ed irradiare, attraverso la sua luce, il Napoli, e Napoli, per molti anni ancora. Piotr Zielinski (22) è arrivato all’ombra del Vesuvio dopo una lunga trattativa e molte insicurezze, dovute alle pressioni intense di Klopp che l’avrebbe voluto con sé al Liverpool.

I PENSIERI DEL GIOVANE PIOTR

E’ abbastanza semplice immaginare il comportamento adottato da un ragazzo 22enne che si trova di fronte ad una delle scelte più  importanti della sua vita. Solo tanta confusione nell’anima di Piotr, tanta ansia, e quella paura di sbagliare, di pentirsi della scelta fatta, di non riuscir a fare il definitivo salto di qualità, che si auspicava lasciando Udine ed Empoli, due città e due squadre fondamentali per il suo percorso di crescita. Da un lato il mago Jurgen, e dall’altra l’allenatore che l’ha lanciato nel calcio che conta, Maurizio Sarri. Due strade. Un bivio. Una monetina che gira e che può determinare il tuo futuro. Il caso, l’angoscia.

LA SCELTA

Per un po’ di tempo, durante il lungo e caldissimo calciomercato estivo, il ragazzo è apparso molto vicino ai reds, con buona pace del tecnico toscano e di Giuntoli. Alla fine, però, col Liverpool tutto è saltato, e Zielinski ha firmato con i partenopei. Secondo il parere di alcuni, il ragazzo polacco avrebbe rifiutato la destinazione inglese, in favore del club azzurro. Difficile stabilire se si tratta del vero, dato il blasone del club inglese e della Premier League, a cui è sempre difficile dire no. E’ eppure è bello crederci.

CLASSE 94

Nelle prime due giornate di campionato, Zielinski ha dato dimostrazione di quasi tutte le sue qualità di inserimento, velocità, accelerazione, e possesso palla. Un artista del pallone, più che un geometra. Una testa calda, talvolta, che commette errori, anche banali, ma che sono diretta conseguenza della sua età e della sua inesperienza. E se comunque l’ambiente di Napoli, dalle mille difficoltà e paradossi, rimane ovattato e pronto a darti un’altra opportunità, in Nazionale tale spigliatezza può suscitare fastidio nei media, nella squadra e nel mister.

NEMO PROPHETA IN PATRIA 

In patria, Zielinski appartiene alla categoria di quei tipi di giocatori che potrebbero diventare top, ma che non alzano mai la asticella di un livello superiore. Una stella, dicevamo, destinata a brillare a metà. L’ex capitano della Polonia, Waldemar Prusik, ha analizzato il caso ed ha dichiarato: “Oggi non esiste un saggio in grado di dire quando Zielinski sarò importante per la propria nazionale. Forse non accadrà mai, perché il problema sta nella psiche. Abbiamo già avuto un paio di giocatori che brillavano nei club, ma che, nella scena nazionale, anche se hanno ricevuto un sacco di opportunità, hanno fallito.” Poche parole, ma secche e chiare quelle dell’ex calciatore polacco. Da top col Napoli a messo da parte con la Polonia: tocca a Zielinski conquistare anche il suo paese, a suon di grandi prestazioni con la maglia della sua nazionale e soprattutto con quella azzurra. Di nuovo ad un bivio, Piotr. Scegliere di diventare simbolo della sua nazionale, o accontentarsi di essere profeta lontano da casa.

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