NOTIZIE AS ROMA – Dopo quella di Maxime Gonalons, tenutasi ieri, oggi è stato il turno della presentazione ufficiale di Rick Karsdorp. Il terzino destro arrivato dal Feyenoord sta affrontando in Val Rendena il percorso riabilitativo conseguente all’intervento di pulizia del menisco effettuato a Villa Stuart qualche giorno fa (leggi la notizia). Queste le prime parole del giocatore ai cronisti presenti:
Monchi: “Buongiorno, sono felice e orgoglioso come ds di avere Rick con noi: si tratta di un terzino di caratura europea corteggiato da molte squadre e che oggi è qui con noi grazie al nostro lavoro e alla sua voglia. Ritengo che abbiamo un grande giocatore per il presente ed il futuro, si tratta di una delle operazioni di mercato di cui sono maggiormente soddisfatto”.
Quanta voglia hai di stare con i compagni e quando effettivamente ci sarai?
“Purtroppo mi rivolgerò a voi in olandese, parlo poco inglese. Ho molta voglia di iniziare, ho avuto vacanze fin troppo lunghe. Spero nel giro di 3-4 settimane di poter risolvere il problema. Avevo voglia di venire qui e voglio dimostrarlo”.
Consigli da Strootman? Ti ha fatto capire l’importanza di vestire la maglia della Roma?
“La presenza di Kevin è importante, mi ha consigliato di venire, per me non è stata una decisione semplice: avevo qualche remora avendo giocato tutta la carriera al Feyenoord, invece lui mi ha convinto a venire qui. Anche gli altri compagni di squadra mi hanno accolto bene e mi stanno aiutando, sono molto contento”.
Le tue sono le caratteristiche volute da Di Francesco: spingere sulla fascia. C’è un giocatore a cui ti ispiri?
“Ho iniziato come centrocampista offensivo e solo a vent’anni mi sono convertito a terzino perciò è difficile fare paragoni, devo soltanto dimostrare in campo ciò che so fare”.
Per Monchi: Se dovesse saltare la trattativa per Defrel, sono spendibili i nomi di Thauvin, Vela o Ben Arfa?
“Sono tutti buoni giocatori ma l’idea che ho in testa è diversa. Ad oggi stiamo lavorando su nomi che non sono usciti sulla stampa o quantomeno non tutti. Stiamo lavorando su più fronti ma più che i nomi quello che conta è che la Roma abbia un gruppo competitivo”.
I calciatori che arrivano dall’estero considerano il calcio italiano come il più difficile tatticamente. C’è un aspetto sul quale senti di dover lavorare in particolare?
“Credo che quando un calciatore passa dall’Eredivise alla Serie A debba lavorare molto per imparare un altro tipo di calcio. Si dice che quando un calciatore olandese arriva in Italia deve imparare a difendere bene”.
Per Monchi: Castan è in uscita o rimane alla Roma?
“Sia nel caso di Castan che di Gyomber, attenderemo la fine della settimana a Pinzolo per prendere una decisione. Ad oggi sono calciatori della Roma ma andranno prese devisioni che spettano soprattutto a loro per una questione di rispetto e professionalità”.
Ritieni di poter fare il percorso di Cafu?
“Vengo da una squadra che non vinceva il campionato da 18 anni e il mio primo obiettivo quando ho iniziato era quello di vincere, ci siamo riusciti quest’anno poi sono andato in vacanza ed ho ricevuto la chiamata della Roma, è successo tutto molto in fretta. Se io diventerò un grande come Cafu è difficile dirlo, mi considero un calciatore piccolo, ho tanta voglia di crescere, sono pochi anni che ricopro questo ruolo ma voglio impegnarmi con i tifosi dicendo che faremo il possibile per vincere almeno fino a quando io sarò qui”.
Per Monchi, Massara andrà via. Pensate già ad un sostituto? Ieri alla presentazione delle squadra c’era un solo italiano: Florenzi. State pensando di fare qualcosa per dare maggiore identità alla squadra?
“Di mercato di solito non parlo ma non ignoro le domande se mi vengono rivolte. Spettano a Massara le decisioni ma dico che in 17 anni da ds poche volte ho trovato persone così preparate e attaccate alla causa come Ricky. Se poi dobbiamo trovare un sostituto è una decisione che prenderemo senza fretta. È evidente che mancano ancora De Rossi, El Shaarawy e Pellegrini. Non è facile aumentare la percentuale di giocatori italiani e romani a breve termine ma lo faremo nel medio e lungo termine”.
La genesi del tuo infortunio? Perché hai aspettato così tanto prima di operarti? Hai già fissato una data per il tuo rientro?
“Prima della partita con l’Ajax avevo giocato un’altra partita in nazionale. Nel primo minuto di quella sfida ho preso un colpo ed ho avvertito il dolore ma ho preferito rimanere in campo. Dopo una settimana mi sono allenato, ho preso un ulteriore colpo e da lì il fastidio non è mai andato via. Per quanto riguarda il recupero spero sia il prima possibile ma ragioniamo di giorno in giorno, preferisco non dare una data precisa. L’obiettivo è rientrare entro il 20 agosto”
Cosa ne pensa di Nastasic come difensore?
“Un buon calciatore, esperto, che è stato a Firenze e poi al City. Ha caratteristiche interessanti. Per quanto riguarda l’esterno alto, non abbiamo obiettivi in Premier, dovete rivolgervi in altre direzioni”.
Pare che Di Francesco ti volesse anche quando era al Sassuolo. Ne eri a conoscenza?
“Mi risulta questo interesse del mister fin dai tempi del Sassuolo ma per me in quel momento era importante rimanere in Olanda per crescere. La sua fiducia mi gratifica ed ha contribuito alla mia scelta”.
Come vivi questa preparazione lontano dal campo? Hai mai avuto contatti con l’Inter e con Walter Sabatini?
“Per me non è facile essere con il tutore, dover fare riabilitazione tutto il tempo e poter allenare in palestra solo la parte superiore del corpo. Tutti sanno che voglio rientrare il più in fretta possibile, ora lo sapete anche voi. Per quanto riguarda l’Inter, ora l’importante è che sono qui e prometto di dare il massimo per questo club, il resto non conta”.
Totti e Kuyt si sono ritirati. Quanto è importante per un giovane trovare gente di questo calibro come capitano? Hai parlato con Kuyt?
“Un parallelo che ci sta quello di Kuyt al Feyenoord e Totti alla Roma. Io posso parlarvi soprattutto di Kuyt: lui parlava con gli allenatori, si occupava di tutto, è diventato mio buon amico, siamo stati in vacanza insieme lo scorso anno, è stato decisivo per la conquista del titolo, ha segnato 3 gol nell’ultima partita e tutti hanno cominciato a parlare di lui ma lui si è defilato per lasciare spazio agli altri. Immagino che Totti qui sia stato qualcosa di simile se non superiore”.
Sei un giocatore che copre tutta la fascia, l’anno scorso hai fatto tanti assist. Hai avuto modo di parlare con il tecnico di come vuole impiegarti nella Roma?
“E’ stata la prima domanda che ho rivolto al mister perché effettivamente sono un giocatore molto offensivo. 2 anni fa ho fornito 11 assist, l’anno scorso di meno ma sono migliorato nella fase difensiva. Conterà soprattutto il rendimento della squadra, non a caso si dice Forza Roma”.
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cura di Claudia Demenica
Foto Il Tribunale delle Romane
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