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Il Pescara è il nuovo fanalino di coda della serie A. E adesso?

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e qualcuno pensava che l’ennesimo horror stagionale mandato in scena dal Pescara fosse finito solo al fischio finale dell’arbitro Rocchi, dopo la choccante, imbarazzante, e per certi versi inattesa sconfitta contro il Bologna di Donadoni, vittorioso con un rotondo 3 – 0 in riva all’Adriatico nel pomeriggio di domenica, si sbagliava. E anche di grosso.

L’atto conclusivo dell’ennesima giornata nera per il Delfino, infatti, è andato in scena al “Marassi” di Genova, quando il Palermo di Corini è riuscito a battere per 4 – 3 il Genoa, dopo che gli isolani si trovavano sotto per 3 – 1. Punteggio che permette ai rosanero (che attendono il Pescara nel prossimo turno ndc) di scavalcare il Delfino, lasciando gli abruzzesi all’ultimo posto in classifica, con 8 punti, 5 conquistati sul campo. Numeri eloquenti. Eppure, c’è chi ancora trova dei motivi per essere ottimista.

Al termine del match, il presidente del Pescara, Sebastiani, ha mostrato di non gradire le contestazioni a lui rivolte, cominciate lunedì durante la cena sociale natalizia, e continuate sugli spalti ed anche fuori dallo stadio, dopo lo scivolone patito contro i felsinei. Il presidente del sodalizio abruzzese ha rivendicato le due promozioni in serie A, la finale persa per l’accesso nella massima serie due stagioni fa, e tutto quello che, secondo di lui, avrebbe fatto di buono per questa società, destinata, a meno che non si intervenga in maniera decisa sul mercato a gennaio, a retrocedere mestamente e poco dignitosamente nella seria cadetta, come già successo sotto la gestione del presidente.

Anche Massimo Oddo, il quale ha avallato senza recalcitrare le scelte del mercato operate da Sebastiani, per la verità gradite, almeno ad inizio campionato, anche a gran parte della stampa locale, sembra non digerire le critiche. Oddo ha detto che non intende dimettersi. Sebastiani che non intende esonerarlo. Speriamo che la notte porti consiglio ed entrambi. Oppure, almeno a uno dei due. Il tecnico campione del mondo confidava per salvarsi ad inizio stagione sulla presunta superiorità della sua squadra nei confronti di almeno tre compagini, ma il 4 – 0 interno patito contro l’Empoli, e, soprattutto, la sconfitta di Crotone, hanno messo in una situazione poco comoda il tecnico pescarese, praticamente sostenuto solo dal presidente. La squadra sembra non seguire più il tecnico, e le pesanti cessioni di Lapadula e Torreira,  non adeguatamente rimpiazzate, pesano come un macigno. Il campo, poi, ha fatto tutto il resto. Giovedì si chiuderà l’anno solare con la trasferta di Palermo, dato da tutti per morto e sepolto, ma risorto a “Marassi”. Poi, la sosta natalizia, dove si spera che a qualcuno si schiariscano le idee. Poi, si riprenderà nel mese di gennaio, con un calendario che prevederà sfide contro la Fiorentina, il Napoli e l’Inter. Finchè c’e campionato c’è speranza, ma la paura di ripetere gli exploit negativi di qualche stagione fa è più che fondata…

CHRISTIAN BARISANI

 


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