L’ Ilva potrebbe chiudere il 9 gennaio: ecco il perché! – ECONOMIA
Il Governatore Emiliano, al termine del tavolo istituzionale sull’ ILVA, tra l’altro, afferma: “Il ministro Calenda ha avuto crisi di nervi”
I
l ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, al termine del tavolo istituzionale che si è tenuto al ministero, ha spiegato che, se dovesse essere accolta la sospensiva chiesta dalla regione Puglia e dal sindaco di Taranto contro il decreto per la valutazione ambientale sull’Ilva, , il 9 gennaio 2018 “inizierà lo spegnimento” dell’Ilva.
Calenda ha poi spiegato che, anche qualora la Regione ed il Sindaco di Taranto dovessero ritirare la richiesta di sospensiva, rimarrebbe comunque il ricorso nella parte di merito che rappresenterebbe “una spada di Damocle sulla testa dell’investimento i cui tempi sarebbero troppo lunghi. Il problema è il giudizio di merito che sarebbe troppo spostato nel tempo”.
Per il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, il tavolo sull’Ilva può proseguire “anche senza Calenda”. Il governatore ha parlato di comportamento “da sceneggiata” da parte dello ministro Calenda quando la riunione si era aperta “in un clima positivo in cui abbiamo anticipato che avremmo revocato le richieste cautelari e abbiamo presentato i punti su cui non eravamo d’accordo e su cui il Dpcm doveva essere strutturato”
ed ha aggiunto:
“Poi ad un certo punto c’è stato uno scambio di messaggi, di telefonini tra De Vincenti e Calenda e poi Calenda ha avuto una crisi di nervi e cosa sia accaduto lo deve spiegare lui. Si è alzato, ha fatto un intervento durissimo ed è andato via”. “Noi siamo dell’idea che siccome Calenda è un ministro pro-tempore e il tavolo si è insediato, a mio giudizio può essere gestito da tutti coloro che vogliono partecipare. Ci riusciremo anche senza di lui se è intenzione trovare una soluzione visto che il ministro fa solo da mediatore”.
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