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l pareggio interno per 2-2 contro un coriaceo Ascoli Picchio, ha definitivamente riportato il Pescara nel mondo reale. La squadra di Oddo, infatti, dopo la quarta partita senza portare a casa i tre punti, deve cominciare a chiedersi se nelle scorse giornate non abbia ostentato troppa sicurezza, avendo perso di vista quelle che sono le reali difficoltà del campionato cadetto, dove nessun risultato è scontato in partenza, come il pari scaturito contro l’Ascoli, il quale veleggia nei bassifondi della classifica, ha ampiamente dimostrato.
Assolutamente imbarazzante il primo tempo della squadra abruzzese, dove la coppia di centrali difensiva formata da Coda e da Zuparic, era letteralmente nel pallone, trovandosi, spesso, in netta difficoltà al cospetto degli avanti marchigiani, che hanno avuto il grosso demerito di non essere riusciti a chiudere la gara una volta in vantaggio, ma, anzi, hanno anche rischiato di perdere un match nel quale hanno dominato per circa 60’, salvo, poi, rischiare grosso nel finale a causa anche dell’espulsione di Milanovic avvenuta al 72’.
I marchigiani hanno poi chiuso la gara in nove, visto che nei minuti di recupero anche Giorgi si è visto sventolare il cartellino rosso in faccia. Una partita tesa e nervosa, che ha anche regalato una poco edificante “coda” al fischio finale, quando in campo si è scatenata una vera e propria bagarre, con gli steward che sono dovuti intervenire per sedare gli animi. A farne le spese pare sia stato Del Fabro, colpito al volto, e visibilmente sanguinante.
Purtroppo, anche qualche collega in sala stampa ha mostrato chiari segni di nervosismo, tanto che anche in questa circostanza sono dovuti intervenire gli steward per riportare l’ordine. Veramente una bruttissima pagina, una scena poco edificante alla quale speriamo di non dovere mai più assistere.
Tornando al Pescara, Oddo e i suoi uomini, avranno sicuramente capito che in questa campionato ogni gara è una vera e propria battaglia e che non bisogna mai prendere nessun avversario sottogamba. La squadra abruzzese dovrà ritrovare l’animus pugnandi di che ha fame e voglia di lottare, lasciando da parte i facili proclami e trionfalismi. Ma non c’è tempo per disamine più approfondite: martedì si torna subito in campo, e contro il Trapani dell’ex Cosmi, serviranno i tre punti. Il Cesena, quarto in classifica, ha dimezzato il suo svantaggio a 3 punti, mentre il Crotone, secondo, lo ha aumento a 10 lunghezze. Il tempo della facile propaganda è finito. Da qui in avanti serviranno solo i fatti.
CHRISTIAN BARISANI
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