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Pedofilia è Psicosi? Per le Iene, e loro “esperti” sembra di sì ma…..

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Ad ascoltare la trattazione di un doloroso e delicato “umano” malcostume con tanta strumentalizzazione (“udience” e quindi, quantomeno, pecunia dagli spot?) non può non suscitare, se non rabbia, quantomeno preoccupazione per il decadimento del discernimento che dovrebbe accompagnare sempre il cosiddetto homo sapiens. In ogni caso di Pedofilia, tra gli altri giochetti di prestigio e linguistici/lessicali/formali, si ricorre spesso e volentieri ai cosiddetti psicologi infantili e qui, SEMPRE, si evidenzia, sin da subito, che quelli reperibili dall’accusa e/o dai familiari degli abusati, sono sempre (sembra) incapaci, o tali diventano, per la capacità argomentativa degli avvocati difensori, e ricettiva di alcuni giudici, mentre, quelli bravi, quelli che pronti a dire che “sono falsi ricordi ” sono solo quelli che operano a favore degli accusati.

La domanda quindi sorge spontanea:

ma è mai possibile che questi genitori, e PM, trovano solo psicologi coglioni mentre quelli “in gamba” (magari capaci di stilare diagnosi SOLO in base a fotografie come fece una “nota” esperta americana nel caso Sorelli) li trovano solo gli avvocati della difesa?

E’ pur vero che si dice i simili si ritrovano per cui, avvocati strapagati e famosi riescono ad attirare “psicologi” altrettanto “famosi” e “strapagati” per cui, i “poveracci”, genitori di normali famiglie e normali PM, non hanno gioco a quel tavolo di poker epperò….

Epperò questo dovrebbe, potrebbe, far sorgere altra domanda che si dovrebbe aggiungere a quella precedente: “ma è mai possibile che questi genitori, e PM, trovano solo psicologi coglioni mentre quelli “in gamba” li trovano solo gli avvocati della difesa?”, e l’altra domanda potrebbe essere:

chi paga? Possibile che TUTTE le famiglie accusanti NON hanno la possibilità di avvalersi di nomi di grido (e sorvolo sul “grido” che potrebbe essere anche quello di infanti e non di fanti) sia a livello “legale” che “medico”?

Questa la semplice domanda di base che potrebbe sorgere analizzando TUTTI, ma proprio TUTTI, i casi di Pedofilia che riescono a giungere ad una porta di qualche tribunale per uscire spesso da qualche finestra.

Altra domanda che si potrebbe porre il “normale” cittadino potrebbe essere:

ma visto che ormai siamo spiati ad ogni angolo di strada, ufficio, locale pubblico (e finanche tramite i ns telefonini) perché non si installano telecamere ANCHE in luoghi sensibili e passibili di abusi (o di suscitare “psicosi” come le Iene sembrano dire) quali Asili ma non solo (da non dimenticare nosocomi e comunque case che dovrebbero essere di Cura per anziani e/o disabili ecc ecc)?

Sarebbe un utile mezzo per documentare eventuali abusi, e magari potrebbe essere anche un deterrente, eppure, sebbene in tanti lo chiedono, incluso il personale “serio” e coscienzioso dei vari “istituti”, nulla si fa. Perchè?

Semplice, magari anche “semplicistica”, potrebbe essere la risposta:

perché la lobby, soprattutto pedofilista (ma anche dei “violenti) ha diramazione ovunque e a tutti i livelli per cui, abusando di cavilli legali e di pareri di “esperti” (come del resto fanno sempre nei processi che si riesce a portare in tribunale), magari a partire dalla legge sulla privacy, nulla si fà nonostante, ripeto, che sianoe in tanti, tantissimi quelli che non ci troverebbero nulla di strano perché NULLA veramente avrebbero da nascondere, ed invece …..

Invece ecco che si fa in modo che il famoso verme nella mela, quello in grado di rovinare, se non individuato e estirpato, tutto il cesto, possa restare ben nascosto, e difeso.

Una sorveglianza video di sicurezza sarebbe cosa non solo logica, ma anche dovuta; ma il verme però, ovviamente, non è daccordo (sarebbe come chiedere all’agnello di festeggiare la Pasqua o al tacchino il Natale) e quindi fa sì che non siano installate e così ben può, e potrà, nasconderesi prima, e difendersi poi, in caso di intoppo.

Questo tipo di verme (pedofilo o violento che sia), ben usa tutto quanto può (soldi, amicizie, contiguità ecc ecc) ed ha gioco facile anche in considerazione del fatto che l’azione è così aberrante che chiunque ha più piacere a pensare (sperare, in realtà) che nulla di vero ci sia, che sia – appunto – “psicosi”, e così possono rasserenarsi come fa lo struzzo quando mette la testa nella sabbia, senza rendersi conto del fatto che la “psicosi” è il verme posto sull’amo dalle abili mani di chi va a pesca di creduloni, o persone, così sensibili da chiudere gli occhi davanti a qualcosa di spregevole, come farebbero quando guardano un film “horror” che fa loro paura.

Questa è, come ormai ben sò per lunga e annosa esperienza, una piaga difficile ed esasperante da combattere e denunciare, per cui provo anch’io a non pensarci reprimendo rabbia e vomito ma poi, quando rivedo, risento, rileggo, che si ritira fuori il parallelo: Pedofilia = Psicosi, e la si fa anche avallare dal solito o solita “psicologo/a” di turno, quando addirittura si arriva a capovolgere e stravogere il tutto (come sempre) addossando ogni colpa alla famiglia delle VITTIME, allora non si può più chiudere occhi, mente e cuore per evitare di prendere atto di  qualcosa di vomitevole e fortemente irritante perché, per quanti psicologi, giudici o quant’altri ci siano a pontificare su questa piaga, gli abusi ci sono, eccome se ci sono.

Sono anni che questo scempio accade e l’altro giorno anche le Iene, in questo servizio come anche in altri per altre problematiche, hanno voluto metterci la loro irriverenza e le loro telecamere per mettere insieme un servizio che, di sicuro, non fa onore a loro stesse ed alla professione del “giornalista investigativo”.

Di sicuro ora – per questo mio scritto – qualcuno si adombrerà, soprattutto tra i lobbisti e praticanti, ma il loro adombrarsi e gridare non potrà mai far sparire il “verme” dalle mele marce ne, tantomeno, attenuare o alleviare le grida degli incubi degli abusati; ne prosciugare le loro lacrime come anche quelle dei familiari che non saranno laureati in psicologia, e magari nemmeno ne possono pagare qualcuno/a ad hoc per ribattere punto per punto ogni “fesseria/verità” enunciata da altro/a psicologo/a, ma questo non può essere – come invece appare essere (o diventa) – una loro colpa aggiuntiva perché si sà, non esiste una lobby dei genitori mentre l’altra sembra esistere, eccome se esiste, almeno se si osserva il filo comune di difesa ed il comune – pronto – attivarsi degli schemi trolliani nel web e su ogni social dove, prontamente, si attivano, appunto, i cosiddetti Troll. Basta vedere quanto fango e quanta attività questi mettono in atto ad ogni caso di pedofilia che riesce a giungere in tribunale e quindi a svegliare la cronaca. Tanto per ricordare e citare:  Abba, Sorelli e diversi altri casi denunciati e trattati a Brescia , ma poi anche a Rignano e così vià per tutta l’Italia, per comprendere quanto intendo.

Che dire, altre parole è inutile sprecarne perché coloro che non vogliono vedere ed intendere, coloro che preferiscono ignorare ogni “brutta” cosa per sentirsi (falsamente) più tranqulli ed illudendosi che “tanto sono cose che non capiteranno mai a noi” (e di cuore lo auguro a tutti ma …. ma se capita, quando capita, assicuro che è devastante come devastante sarà il prendere atto, di persona, dell’assordante silenzio che avvolgerà, se va bene, la vicenda.

Se va bene perché, normalmente, ci si ritrova anche ad essere accusati, se proprio va bene, di incapacità da qualche avvocato spalleggiato da qualche esponente dell’arte affabulante psicologigica.

E questo è, almeno secondo me in piena libertà di coscienza e conoscenza.

Pedofilia online

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