Pedemontana veneta, nuovo protocollo di legalità: accordo a Venezia tra il ministro Salvini e il presidente della Regione Zaia.
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iù di 94 km, 14 caselli, 36 comuni interessati, un cantiere che vale oltre 2 miliardi di opere. Sono i numeri della Pedemontana veneta oggetto, oggi, del nuovo protocollo di legalità sottoscritto, a Venezia, tra il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia. Nella splendida cornice della Scuola Grande di San Rocco, hanno firmato il documento anche i prefetti di Treviso e Vicenza, Maria Rosaria Laganà e Umberto Guidato.
«Sono qua a sostenere un’idea di crescita, di sviluppo, di futuro. Siamo per andare avanti nel nome della trasparenza, non per tornare indietro». Così il ministro Salvini nell’incontro stampa prima della firma. «L’aggressione ai patrimoni di mafia, camorra e ‘ndrangheta – ha aggiunto il ministro – è uno dei primi dossier che ho portato sulla mia scrivania. Anche in Veneto ci sono 352 beni immobili sequestrati. La lotta quartiere per quartiere, infrastruttura per infrastruttura a chi delinque laddove ci sono quattrini è una priorità di questo Ministero e di questo Governo. Ovviamente senza bloccare lavori, semplificando, rileggendo il Codice degli appalti che sta complicando a molti la vita».
«Purtroppo – ha proseguito il responsabile del Viminale – da ferragosto stiamo lavorando su altri dossier di infrastrutture autostradali meno brillanti. Credo che un modello di compartecipazione pubblico-privato come quello veneto possa essere un modello anche a livello nazionale. Non siamo tifosi nè del tutto pubblico nè del tutto privato ma il pubblico non può derogare alla sua funzione di controllo».
«Quando firmi un accordo come questo – ha detto il presidente Zaia -, firmi perché vuoi fare una lotta seria alla corruzione, alle infiltrazioni mafiose, alla malavita».
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