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Castellammare di Stabia

Palloni Gonfiati

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Quello che si era temuto, sta avvenendo, il greggio fuoriuscito Domenica sera dall’eleodotto Iplom, in parte e’ gia’ arrivato a mare. Quadruplicati i mezzi e gli operai al lavoro per aspirare con ogni mezzo possibile la marea nera, un pallone aerostatico fornito di speciali apparecchiature, dall’alto monitorera’ l’aria interessata. 

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uesti palloni aereostatici, inviati per monitorare l’ambiente, sono in contrapposizione ai Palloni Gonfiati solo d’aria e di boria, che risiedono stabilmente nelle aree protette di Montecitorio e Palazzo Madama.

Si combatte contro il tempo, anche per l’imminente arrivo delle pioggie che si prevedono intense tra meno di 36 ore, che potrebbero trascinare il petrolio oltre la barriera di protezione messa a difesa della marea nera, nel terminal Messina dentro lo scalo fra i moli del porto di Genova.

Il petrolio ha gia’ lasciato dietro se, una scia di morte fra pesci, numerosi cefali e altri pesci di specie diverse, ne galleggiano in migliaia tra le sponde dei torrenti Polcevera e Fegino. Per quanto riguarda gli uccelli, l’allarme arriva dalla responsabile della Lipu di Genova, Daniela Filippi, che solo ieri ha soccorso e salvati 27 germani reali completamente coperti di greggio e incapaci di volare.

Più a monte, nel rio Pianego e nel Fegino, vicino alla zona del guasto, gli abitanti segnalano una moria di rane.

Il vento forte sta spingendo il petrolio dai greti dei fiumi nel mare del porto di Genova: per questo motivo è bene accelerare le operazioni di bonifica avviate dalla Iplom sui greti dei torrenti Polcevera e Fegino dopo la rottura dell’oleodotto della società di Busalla avvenuta Domenica sera.

É quanto è emerso da un summit che si è svolto stamane nella Capitaneria di Porto di Genova e a cui hanno preso parte due tecnici dell‘Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) inviati dal ministro all’Ambiente Gianluca Galletti, che sin da Domenica sera segue con attenzione quanto sta accadendo in Valpolcevera.

All’incontro, oltre all’ammiraglio Giovanni Pettorino, comandante della Capitaneria di Porto di Genova, c’erano i tecnici dell’Arpal (Agenzia di Protezione Ambientale per la Liguria) che hanno il compito di monitorate i danni ambientali provocati dal disastro e referenti principali del magistrato titolare dell’inchiesta, il sostituto procuratore Alberto Landolfi, avviata per fare luce sulle cause dello sversamento di greggio.

Gli abitanti dei centri vicini, camminano con la mascherina, gli occhi bruciano, l’odore nauseabondo del petrolio intride i nasi. Ancora una volta aver costruito impianti petroliferi vicino le Citta’ fa capire quanto sia stata nefasta la scelta delle loro ubicazioni.

In “attesa” delle pioggie, non resta altro che incrociare le dita, perche’ questo disastro ambientale, non assuma la forma di disastro ecologico

Palloni Gonfiati (Lo Piano – Saint Red)

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