INPS: pagate d’ufficio a luglio oltre tre milioni di «quattordicesime». A settembre in arrivo altri 48.000 pagamenti.
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a somma aggiuntiva – c.d. quattordicesima mensilità di pensione – viene attribuita d’ufficio dall’ INPS, senza presentazione di alcuna domanda, in presenza di tutti gli elementi necessari per la verifica reddituale di ammissione al beneficio. Tale modalità consente una forte semplificazione nell’erogazione dell’emolumento, consentendo nel contempo una maggiore tempestività nei pagamenti.
Con queste modalità semplificate, quest’anno le 14me elaborate a maggio e pagate a luglio ammontano a circa 3.280.000.
Come è noto, l’accertamento del diritto alla 14ma viene effettuato rispetto a requisiti di età, contribuzione e reddito.
Rispetto ai redditi per l’anno 2018 devono essere valutati:
nel caso di prima concessione (rientrano in tale casistica tutti coloro che negli anni precedenti non abbiano percepito la somma aggiuntiva), tutti i redditi posseduti dal soggetto nell’anno 2018;
nel caso di concessione successiva alla prima, i redditi per prestazioni per le quali sussiste l’obbligo di comunicazione al Casellario centrale dei pensionati conseguiti nel 2018 e i redditi diversi da pensioni conseguiti nel 2017.
Per le elaborazioni d’ufficio sono, pertanto, sempre utilizzati in automatico i redditi da prestazione memorizzati nel Casellario centrale dei pensionati presenti al momento della lavorazione. Per i redditi diversi, invece, vengono presi in esame quelli dell’anno 2017, ovvero 2018 per le prime concessioni. In assenza delle informazioni relative all’anno 2018 o 2017, per i redditi diversi da quelli da Istituto Nazionale Previdenza Sociale prestazione sono stati provvisoriamente utilizzati i redditi delle ultime campagne reddituali elaborate e, quindi, i redditi del 2015 e, in subordine, del 2014. È per tale ragione che la somma aggiuntiva viene corrisposta in via provvisoria e la sussistenza del diritto sarà verificata a consuntivo sulla base della dichiarazione dei redditi.
A seguito della campagna di sollecito da parte dell’Inps della presentazione delle dichiarazioni reddituali, nello scorso mese di giugno è stato, inoltre, possibile registrare i redditi 2015 trasmessi dagli interessati oltre i termini stabiliti: la disponibilità di questi dati ha consentito di effettuare un’ulteriore lavorazione d’ufficio per attribuire la 14ma a nuovi soggetti non pagati nel mese di luglio proprio per assenza di tali dichiarazioni. A settembre 2018 saranno perciò corrisposte d’ufficio ulteriori 48.000 quattordicesime; gli interessati riceveranno a breve la comunicazione.
Alle posizioni prive di notizie reddituali successive all’anno 2013 non è stato quindi possibile attribuire il beneficio. Qualora un pensionato ritenga di avere diritto al beneficio e non sia stato raggiunto da queste elaborazioni d’ufficio può presentare l’apposita domanda di ricostituzione, utilizzando i servizi disponibili on-line attraverso il sito Internet dell’Istituto www.inps.it se in possesso delle credenziali di accesso: PIN Inps, SPID (Sistema pubblico Identità Digitale) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi). In alternativa, la domanda può essere presentata avvalendosi dell’assistenza degli uffici di Patronato. Nel caso di accoglimento della domanda da parte della struttura territoriale competente, la prestazione sarà attribuita sulla prima rata utile di pensione.
Si rammenta, infine, che a dicembre 2018 saranno come di consueto corrisposte, sempre d’ufficio, i ratei di 14ma a coloro che hanno compiuto l’età di accesso al beneficio (64 anni) nel secondo semestre del 2018, ovvero che sono divenuti titolari di pensione nel corso del 2018.
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