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Pablito e la leggenda del contatto con Ferlaino

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La moglie di Paolo Rossi, Federica Cappelletti, a Radio Kiss Kiss ha risposto ad un interrogativo ancora molto presente a distanza di oltre quarant’anni: Pablito e il contatto con Ferlaino

Quand’ancora Diego Armando Maradona non era ancora neanche nei piani della Società di Ferlaino, un altro evento avrebbe potuto aggiungersi a quello secolare degli anni successivi dell’appuntamento storico con il più grande calciatori di tutti i tempi venuto dall’Argentina.

Cosa sarebbe stato aver visto quest’ultimo, a sua volta, in coppia con il più grande, carismatico ed amato calciatore italiano; Paolo Rossi!

S

i, perché si è detto e scritto tutto sul presunto rifiuto di Pablito al Napoli in quegli sgoccioli degli anni ’70.

Oggi, più che mai, giunge da alcuna Stampa che Ferlaino lo aveva praticamente acquistato. Fatto sta che Rossi non vestì la maglia bianco-azzurra né quegli ultimissimi anni che introducevano al decennio ’80, né mai più.

Ed il Napoli si avviò lentamente ai fasti maradoniani; il Perugia ad esser storicamente ricordata ancor oggi come la prima squadra ad aver detenuto il record d’imbattibilità stagionale in Serie A, prima di allora mai raggiunto da nessuna squadra nella storia dei tornei a girone unico. 30 Partite senza sconfitte. Diventando così, nell’immediato seconda città assoluta dell’Italia calcistica. Raggiungendo quel secondo posto in classifica, che valse l’appellativo di Perugia dei Miracoli!

Primato che in quel momento la pose alle vette italiane.

Successe poi che il 20 ottobre del 1979, in occasione di Napoli – Perugia, anticipata al sabato in coincidenza con la visita domenicale a Napoli di Papa Wojtyla, “l’uomo amato dalle folle”; ben oltre 80mila spettatori assieparono il San Paolo – oggi già proprio “Diego Armando Maradona” – per fischiare Paolo Rossi, che agli occhi dei napoletani era invece l’uomo del rifiuto.

E l’oggetto del rifiuto stesso sarebbe all’epoca stato consumato a mezzo contatto telefonico. Oggi divenuto leggenda, l’episodio arricchisce l’alone di calcio che fù, quando i “Dieci” erano le future bandiere, che non rincorrevano il denaro ma le vittorie sul campo. E lottavano non per non perdere d’ingaggio singolarmente, ma per farsi costruire intorno a sé collettivi competitivi per loro e per il pubblico.

A chiarire una volta per tutte circa la telefonata con cui Paolo Rossi avrebbe rifiutato il suo approdo a Napoli all’allora Presidente Corrado Ferlaino; è la moglie Federica Cappelletti, in una intervista al gruppo dell’Emittente Radiofonica Kiss Kiss.

Ed ecco rivivere nell’immaginario  collettivo i 90mila (era il momento storico dei 10mila cosiddetti portoghesi, spettatori domenicali fissi non paganti all’impianto di Fuorigrotta) accorsi a Napoli – Perugia, per fischiare Pablito.

“Lui mi ha sempre detto che non è vero che rifiutò Napoli. Tutt’altro. Chiamò Ferlaino e disse che voleva esser costruito la squadra attorno per vincere. –  (Il Napoli veniva da anni in cui aveva anche lottato per non retrocedere) – . Ma il Presidente gli rispose che non poteva andar oltre il suo oneroso acquisto. – (Tanto è vero che poi a Perugia, la Presidenza D’Attoma si inventò l’assoluta novità della sponsorizzazione sulle magliette per sostenere ed ammortizzarne la spesa; ed il Napoli solo molti anni più tardi mise sù i capitali per Maradona).  Paolo – prosegue Cappelletti – fù da subito dispiaciuto, perché faceva le sue scelte senza pregiudizi che non sarebbero stati se non quelli della scelta al merito per la vittoria. Gli sarebbe piaciuto e come un Napoli forte e competitivo con lui! Solo dopo l’impossibilità manifestata dall’Ingegner Ferlaino, nacque e si sviluppo’ l’occasione della scelta di Perugia. Dopodiché fù anche dispiaciuto che i napoletani credessero che lui li avesse rifiutati, quando invece li adorava.  Al punto che da allora e fino al Napoli degli ultimi giorni, ha sempre parlato bene della squadra partenopea e dei risultati da essa ottenuti nel tempo.”

Così Federica Cappelletti ha ricordato pur non essendo in quel tempo la moglie di Paolo Rossi, quale fosse la voglia di vincere e di accontentare i tifosi da parte dell’uomo che per tutti è stato il primo eroe calcistico nazionale a portarci sul tetto del mondo.

 

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