E
mersi nuovi retroscena sull’omicidio De Felice. Le autorità hanno riscontrato nuovi significativi dettagli che riportano al Clan Di Lauro
La procura di Napoli ha richiesto un’ordinanza di custodia cautelare a carico di Cosimo Di Lauro detto “o’ milionario” e capo dell’omonimo clan e di Nicola Todisco detto “Ninnone”, considerato anch’egli elemento di spicco del clan; i due si trovavano già in carcere per altri reati commessi, ma su entrambi pendono anche le accuse di omicidio volontario, aggravato e premeditato nonché per detenzione illegale di armi e associazione mafiosa
Le nuove prove a carico degli inquirenti
L’ordinanza deriva dalla collaborazione di alcuni collaboratori di giustizia con il nucleo dei carabinieri di Castello di Cisterna e della D.D.A. di Napoli, i quali considerano i due indiziati rispettivamente come mandante ed esecutore dell’omicidio di Massimiliano De Felice avvenuto il 28 novembre 2004 nel quartiere di Scampia, precisamente durante la cosiddetta “Prima faida di Scampia”, che costò la vita a diverse vittime di una strategia di tipo terroristico
Un periodo di riassetto
Cronologicamente parlando, l’omicidio De Felice è considerata una reazione ad altri delitti avvenuti precedentemente nei quali persero la vita Montanino Fulvio e Salierno Claudio; questi fatti diedero una forte spinta al riassetto dei rapporti tra i clan napoletani, dando inizio ad un vero e proprio conflitto tra gli scissionisti, composti dai clan Abete-Notturno, Abbinante, Marino, Abete-Pagano e il clan Di Lauro
Secondo la ricostruzione fatta dalle autorità impegnate nelle indagini, Di Lauro avrebbe usufruito di Nicola Todisco in quanto conoscente della vittima per renderlo così insospettabile (al tempo Todisco aveva ancora una bassa influenza in quel mondo) e permettere a quest’ultimo di avvicinare il De Felice senza particolari sforzi e, con la scusa di volerlo avvisare circa la presenza di forze dell’ordine nei paraggi, lo avrebbe salutato e poi avrebbe esploso contro di lui diversi colpi d’arma da fuoco.
Omicidio De Felice; emergono nuovi sviluppi sul caso/Antonio Cascone/redazionecampania