Rimonta che vale il bronzo per gli Usa che buttano giù dal podio olimpico la Russia dopo 16 anni di medaglie ininterrotte. La squadra a stelle e strisce, dopo la bruciante sconfitta con l’Italia in semifinale,impega due set a rimettersi in carreggiata ma si ritrova al momento giusto per piazzare la super rimonta contro una Russia bella a metà, una incompleta come è apparsa in tutto questo torneo olimpico.Gli statunitensi vincono 3-2 (23-25, 21-25, 25-19-25, 19-15-13) e conquistano un bronzo tutto sommato meritato per quello che hanno fatto vedere a Rio.
Partenza a razzo della Russia. Gli statunitensi devono togliersi ancora di dosso la ruggine per la sconfitta subita dagli azzurri in semifinale e la squadra russa ne approfitta per dominare il primo parziale. Tetyukhin e compagni volano sul 17-12 e possono gestire il ritorno degli statunitensi guidati dall’infinito Priddy. Il finale è comunque emozionante perché un attacco di Sander e un ace di Holt riportano gli Usa a -1 (24-23) ma ci pensa un altro veterano, Tetyukhin a mettere a terra il pallone del 25-23.
Nel secondo set cambia poco o nulla. La Russia continua a macinare gioco, con il suo ritmo lento ma inesorabile e gli Stati Uniti continuano a commettere più errori del solito. Il buon avvio degli Usa è solo un lampo (8-5), poi la Russia pareggia a quota 9 e, dopo una fase piuttosto equilibrata, nel finale piazza il break decisivo con Kliuka (tre punti per lui) che guida i suoi sul 23-18 prima del 25-21 conclusivo.
Gli Usa sono in ginocchio ma trovano il modo di risollevarsi nella fase centrale di un terzo set che vive sul filo dell’equilibrio fino al 10-10, poi progressivamente la nazionale a stelle e striscie prende sempre maggior vantaggio e va a vincere 25-19 con l’ace di Christenson. Gli Stati Uniti si tolgono le scorie della semifinale di dosso e giocano un grande quarto set e qui il veterano Priddy fa il suo tenendo a debita distanza una Russia dal fiato piuttosto corto. Gli Usa vincono ancora 25-19 ed è tie break.
Nel quinto sei i russi partono meglio (4-6) ma si fanno raggiungere dagli usa che operano il sorpasso ancora con Priddy sul 10-9. E’ il segnale del break, firmato da Lee e Anderson (ace sulla riga) che guidano gli Usa sul 14-11. La Russia ha l’ultimo sussulto e si riporta sotto (14-13) con Kliuka. Ultima azione emozionante e, al terzo tentativo,
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