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Obama contro “la lobby delle armi”: oggi i primi provvedimenti

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Obana in lacrime. “Occorre agire con urgenza”, ha detto presentando il suo piano per una stretta sulle armi da fuoco. In lacrime ha ricordato le stragi di massa: “Sono troppe”. In Georgia l’ultimo caso: colpita bimba di 2 anni.

Washington – Stretta di Obama contro “il flagello delle armi”. Dopo un lungo braccio di ferro con il Congresso, che ha definito “ostaggio delle lobby delle armi”, Barack Obama ha deciso di scavalcarlo, ricorrendo ai suoi poteri esecutivi: il presidente Usa presenterà oggi una serie di decreti con nuove regole sulle armi da fuoco. La lobby delle armi “non puo’ tenere in ostaggio l’America”, ha scritto Obama su twitter. “Dobbiamo fare qualcosa in questo Paese per far fronte alle conseguenze del fallimento del Congresso ed evitare ciò che accade ora, che 30.000 americani muoiono ogni anno in incidenti con armi da fuoco”. Obama ha spiegato che le sue misure reseteranno nei confini della sua “autorita’ legale” perché rientrano nelle sue prerogative e “sono assolutamente in linea con il secondo emendamento della Costituzione. Il presidente ha avvertito che non sarà possibile evitare “tutte” le sparatorie né i crimini violenti, ma “potenzialmente salveranno vite”. Dopo l’annuncio si è riunito con il procuratore federale Loretta Lynch, con il direttore dell’Fbi James Comey, e con altri funzionari.

I capisaldi delle nuove misure sono due: in primo luogo sarà allargata la lista delle persone cui è vietato acquistare armi e nell’elenco saranno inseriti i pregiudicati per crimini contro la persona; in secondo luogo, i venditori di armi saranno obbligati a registrarsi ottenendo licenze federali e dovranno inoltre contribuire ai controlli segnalando i clienti sospetti. Assumendo 230 nuovi esaminatori, l’Fbi dovrà aumentare del 50% il suo personale dedicato a condurre queste verifiche. Il presidente chiederà al Congresso di disporre un finanziamento di 500 milioni di dollari per affrontare il problema anche dal punto di vista della salute mentale. Ai dipartimenti di Sicurezza, Difesa e Giustizia saranno chiesti passi nella ricerca in ambito di tecnologia per la sicurezza delle armi. L’ATF, la branca specializzata nella lotta alla diffusione delle armi, assumerà 200 nuovi agenti; diventeranno obbligatorie indagini preliminari prima di consentire ad un cittadino di acquistare armi, compresi gli acquisti su internet; saranno rafforzati i controlli sulla cessione di armi tra familiari. All’inizio del suo ultimo anno di mandato, Obama ha deciso quindi di agire su un tema che, come ha riconosciuto, è stato la maggiore fonte di frustrazione da presidente. Ma dovrà fare in conti con il muro del Congresso, interamente repubblicano. E si sono gia’ scatenate le critiche al presidente, con l’aspirante repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump che ha subito promesso di abolire immediatamente, una volta eletto, qualsiasi decreto. Lo speaker del Congresso Paul Ryan lo ha accusato di voler limitare il diritto “fondamentale” degli americani di possedere armi. Critici allo stesso modo quasi tutti i candidati alla nomination repubblicana, che hanno annunciato la loro opposizione.

G

ià il primo dell’anno il presidente Obama aveva ricordato l’urgenza di “porre fine all’epidemia della violenza legata alle armi”, citando stragi come quella di San Bernardino e quelle avvenute nei campus universitari. I provvedimenti che saranno presi oggi serviranno “a salvare vite umane”, ha insistito. Il Congresso, a maggioranza repubblicana, è contrario a limitare la vendita delle armi negli States.

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