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Nuovo giorno, nuova settimana e, con Caporal Salvini, solito trucidume

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Il Caporale Salvini continua nella sua opera di sollevare polveroni e, con la sua ramazza, continua a spazzare in Emilia Romagna per attaccare il Governo

Nuovo giorno, nuova settimana e, con Caporal Salvini, solito trucidume

Il 26 gennaio si avvicina a grandi passi e Matteo Salvini continua a perversare in Emilia Romagna dove si è sostituito alla candidata ufficiale che spicca per il suo essere sempre più un fantasma che appare unicamente in nome (per chi non lo sapesse: Lucia Borgonzoni; questo il nome che leggeranno sulla scheda per le votazioni ed ha sostituito, di fatto, il “votare per la regione” con il “votare per mandare a casa il Governo” dando, ovviamente, i tanti sospirati “pieni poteri a LUI, al magnifico Caporale”.

N

on stupisce quindi minimamente che tutto il suo ramazzare in lungo ed in largo non fa altro che alzare sempre più polvere dalla quale, invariabilmente, alla fine appare la sua ossessione per quanto ha perso, ed ardentemente vuole: il potere, i pieni poteri, sui quali si era inebriato al Papete facendolo crollare come qualsiasi persona vittima di un qualche colpo si sole, e qualche mojito, di troppo

Ed allora eccolo a ripetere il suo mantra del momento: “se vinciamo in Emilia Romagna vado a dare la lettera di sfratto a Conte” e poi, a conferma di quanto sopra, sfida i benpensanti affermando che la prossima estate tornerà al Papete con il figlio (si spera a spese sue e senza l’utilizzo di mezzi dello Stato e della Polizia ne per lui, men che meno per il figlio)

In questa sua opera, fedeli al “credere e obbedire” di salviscista disciplina, è spalleggiato dai suoi pasdaran tra i quali spiccano, il senatore della Lega Alberto Bagnai ed il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari che, nello specifico del momento, attaccano la pentastellata neo ministra Lucia Azzolina facendo propria la tesi del linguista e critico letterario Massimo Arcangeli che, a quanto sembra e se ben interpretata, in un articolo uscito su Repubblica evidenzia come alcuni passaggi delle prime tre pagine della sua tesi per l’abilitazione all’insegnamento siano stati copiati per cui la accusano, per l’appunto, di aver copiato la sua tesi per l’abilitazione all’insegnamento.

Bagnai lo fa facendosi vivo sul suo Twitter dove scrive:

“Ora facciamo come la Germania, dove Guttenberg, nel 2011, si dimise dopo lo scandalo della sua tesi di dottorato copiata senza citare le fonti. Avete vilipeso il vostro Paese dipingendolo come un focolaio di corruzione? Ora seguite i vostri modelli”;

mentre, dal suo canto, il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari, chiede:

“Che dice il Movimento 5 Stelle in merito alle rivelazioni di stampa che accuserebbero di plagio la loro ministra Azzolina? Perché è calato il silenzio, oggi, nel partito che ha sempre gridato allo scandalo e additato, Azzolina in primis, come mostri gli avversari politici nel nome della trasparenza e dell’onestà? Se ha qualcosa da dire Azzolina lo dica, altrimenti chieda scusa e si faccia da parte”.

Netta la risposta della neo ministra Lucia Azzolina che dice:

“Non fatevi prendere in giro, non è né una tesi di laurea, né plagio, e né nulla. Ho letto tantissime sciocchezze in queste ore ma d’altra parte non mi stupisce mica che Salvini non sappia distinguere una tesi di laurea da una tesi di fine relazione di un tirocinio Sis (ndr: scuola di specializzazione all’insegnamento secondario), non ha mai studiato in vita sua sarebbe strano se le distinguesse. L’unica cosa che mi dispiace dover parlare qui da Auschwitz. D’altra parte, l’anno scorso il ministro leghista Bussetti non si è presentato, era a maggior ragione importante che io fossi qui oggi”.

Nuovo giorno, nuova settimana e, con Caporal Salvini, solito trucidume tra nostalgie di spiagge con Papete e desiderio di mostrarsi ‘uomo forte’ /
Stanislao Barretta

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