Nuovo emendamento riguardante il superticket
I
l pagamento del superticket, che prevedeva un costo aggiuntivo di dieci euro su ogni ricetta per le prestazioni di diagnostica e specialistica medica, verrà in parte tagliato e/o abolito.
L’emendamento che prevede una sua riformulazione è stato presentato nella discussione della manovra e dovrebbe favorire le fasce più deboli che vedranno ridotta o abolita la parte di tassa regionale sulle prestazioni sanitarie. Dal primo gennaio 2018 verrà istituito un fondo per la riduzione della quota fissa sulla ricetta per un valore di 60 milioni di euro nel 2018, 80 nel 2019 e 100 nel 2020, per un totale di 240 milioni nel triennio. La proposta di modifica è stata avanzata dal senatore di Campo Progressista Luciano Uras. In particolare, con l’emendamento approvato si prevede l’abolizione del superticket per tutti i minori che frequentano la scuola dell’obbligo e per chi ha un reddito Isee sotto i 15mila euro.
Ma cos’è il superticket e quanto costa?
Il cosiddetto superticket è stato introdotto nel 2011 e prevede un pagamento aggiuntivo di dieci euro su ogni ricetta per le prestazioni di diagnostica e specialistica. La sua applicazione varia da regione a regione: ogni regione italiana ha infatti la facoltà di decidere se e come applicarlo.
Le esenzioni potranno essere applicate a chi ha un reddito basso come spiega l’Uras: “Al fine di consentire una maggiore equità e agevolare l’accesso alle prestazioni sanitarie da parte delle persone più vulnerabili, e per il superamento delle misure di prelievo economico meno tollerate dai cittadini-utenti, soprattutto quelli in condizioni di basso reddito, a decorrere dal 1° gennaio 2018, nello stato di previsione del Ministero della salute, è istituito un Fondo per la riduzione della quota fissa sulla ricetta pari a 60 milioni annui, 180 milioni nel triennio”.
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