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Nuovo digitale terrestre: Cosa aspettarsi dal passaggio al DVB-T2

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La transizione verso il DVB-T2 (il nuovo digitale terrestre) a tappe è già cominciata e si dovrebbe concludere a giugno del 2022.

Nuovo digitale terrestre: Cosa aspettarsi dal cambiamento

È

da quel 3 dicembre del 1954 che la tv è entrata nelle case degli italiani, cambiando radicalmente ogni aspetto della vita. Oggi tutti troviamo normale sapere che è morto Diego Armando Maradona a pochi istanti dal suo ultimo respiro, seguire il bollettino quotidiano dei contagi o più semplicemente cercare un programma che allieti le nostre serate, ma dietro questo ci sono grandi rivoluzioni tecnologiche.

Ad oltre tre lustri di distanza dal primo passaggio del segnale televisivo da quello analogico a quello del digitale terrestre, è venuto il momento di abbracciare la seconda generazione del digitale. Infatti l’Italia sta per vivere un altro switch off, con la transizione graduale che avrà inizio il 1 settembre 2021.

Per completezza è bene dire che i lavori che porteranno al cambiamento sono già cominciati il primo giorno del 2020, con l’avvio delle opere per l’attivazione dell’infrastruttura da dedicare al segnale mobile 5G sulla frequenza 700 MHz al momento in parte occupata da canali tv. La prima tappa del settembre del prossimo anno prevede che tutte le emittenti trasmetteranno usando il formato di compressione Mpeg-4 (già molto diffuso per i video e l’audio su Web), in attesa della seconda tappa a giugno 2022 con lo spegnimento vero e proprio dell’attuale segnale DVB-T a favore del DVB-T2.

Dal nuovo segnale DVB-T2 dobbiamo aspettarci ancora più efficienza nella compressione del segnale, in particolar modo quello in alta definizione, che porterà quindi pacchetti di dati più ridotti, di conseguenza una trasmissione che occuperà circa il 30% in meno della banda rispetto al segnale del digitale terrestre attuale è un ulteriore aumento del numero di canali disponibili sulle stesse frequenze.

Ecco qui il calendario fissato dalle autorità nazionali competenti per la migrazione graduale verso il nuovo segnale regione per regione, come avvenne nella prima occasione:

  • 1 settembre 2021 – 31 dicembre 2021: Area 2 – Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia tranne la provincia di Mantova, provincia di Piacenza, provincia di Trento, provincia di Bolzano; Area 3 – Veneto, provincia di Mantova, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna tranne la provincia di Piacenza
  • 1 gennaio 2022 – 31 marzo 2022: Area 1 – Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Sardegna
  • 1 aprile 2022 – 20 giugno 2022: Area 4 – Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata; Abruzzo, Molise, Marche.

Benché il nuovo tipo di segnale digitale sia in grado di migliorare l’uso della banda e la qualità delle trasmissioni, non bisogna pensare che le prestazioni saranno le stesse del segnale satellitare. Infatti, il DVB-T2 continua a coprire il territorio tramite ripetitori terrestri, per cui non è esente da interferenze: ciò può essere dovuto a maltempo, sbalzi di tensione degli impianti di ritrasmissione o ricezione debole che richiede un amplificatore del segnale tv per migliorare la visione con antenne fisse e mobili.

Intanto possiamo già verificare la compatibilità dei nostri apparecchi corredandoci al canale 200 (Mediaset) o al canale 100 (Rai). Se appare la scritta “Test HEVC Main10” siamo già pronti a ricevere i canali con il DVB-T2, altrimenti il messaggio “canale non disponibile”. Se nessuno dei due dovesse apparire, è necessario risintonizzare tutti i canali prima di ritrovare.

Cristina Adriana Botis

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