Prima tappa dei Comitati Acqua Pubblica che tornano in piazza per denunciare e proporre soluzioni
No Gori. Acqua Pubblica Ora!
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Castellammare di Stabia – Nei pressi della Cassarmonica, si è tenuta venerdì 14 giugno scorso, una pubblica iniziativa dei Comitati Acqua Pubblica, per denunciare la drammatica situazione debitoria in ci versa la società Gori, le continue intimidazioni perpetrate dalla stessa società nei confronti degli utenti, le tariffe elevate e per avanzare le proposte affinché la gestione dell’acqua ritorni a essere pubblica.
Castellammare, assemblea pubblica in Villa Comunale: “L’acqua è di tutti, difendiamo il nostro diritto” VIDEO – 9 Giugno 2019 12:47
Sono intervenuti Ernesto Zona del Comitato Acqua Pubblica di Castellammare di Stabia, Massimo Pellicia sindaco di Casalnuovo di Napoli, Ida dello Ioio della Rete Idrica ATO3 Campania, Franco Gioia Consigliere di Distretto per il Comune di Fisciano, Grauso Giuseppe del Coordinamento Campano Acqua Pubblica, Gianluca Napolitano Consigliere Distretto Sarnese Vesuviano. A moderare i lavori Vincenzo Iurilio, giornalista del Fatto Quotidiano.
E’ stato quest’ultimo, che attraverso il giornale ha seguito costantemente la vicenda, a illustrare in sintesi l’inchiesta del 2011 Acqua Pulita, della Guardia di Finanza che ha evidenziato “La politica speculativa di Gori/ACEA” mai contrastata dall’organo di controllo “risultato compiacente alle finalità egemonistiche della multiservizi ACEA”.
Un’inchiesta, ha aggiunto Iurilio, che ha messo in estrema evidenza la spregiudicata e clientelare campagna di assunzioni basate su logiche di lottizzazioni politiche, provocando esubero di personale, tra l’altro non basato sulle capacità operative e dunque la necessità di esternalizzare quasi tutti i lavori con conseguente aumento dei costi e dunque elevate bollette per gli utenti.
Tutto orami è successo, ha ancora affermato il corrispondente del Fatto Quotidiano, l’inchiesta dopo lunghi otto anni è andata in prescrizione, resta dunque il discorso morale e politico per il quale occorre mobilitarsi affinché la gestione di questo bene prezioso, diventi pubblica.
Tanto altro è stato raccontato attraverso gli altri interventi succedutosi, a cominciare dai salvataggi effettuati dalla Regione Campana e l’Ente Idrico Campano nei confronti della Gori che, se non ci fossero stati, è stato ancora affermato, “saremmo qui a festeggiare il fallimento della Gori”.
Primo salvataggio nel 2013 la Regione rateizza il credito nei confronti della Gori. L’accordo prevedeva, a fronte di un debito di 282 milioni di euro, uno sconto di 70 milioni e la rimanete somma una rateizzazione in 20 anni. Dopo soli 5 anni ancora un debito di 112 milioni di euro e la Regione in soccorso, evitando il fallimento dell’azienda. Un accordo che prevede la rateizzazione di detta somma per la durata di 10 anni, e la garanzia che EIC garantisca tariffe che possano garantire la bancabilità dell’azienda.
Occorre, è stato da più parti sottolineato, cambiare il tipo di protesta, ricercare unità complessiva per costringere i sindaci a prendere decisa posizione all’interno del Consiglio di Distretto. Così com’è stato proposto di spostare la protesta, dopo che in tutti i comuni si svolgeranno identiche iniziative, presso la Regione Campania, con il preciso obiettivo di aprire un varco nazionale sulla questione, di rendere pubblica la gestione del servizio, di adeguare le tariffe e rendere più organico ed efficiente il servizio sempre e comunque a tutela di un milione e mezzo di cittadini dei 76 Comuni dell’Ambito.
Gli organizzatori hanno comunicato di aver invitato il Sindaco di Castellammare che “ha preferito non intervenire”. In conclusione sono stati invitati a intervenire i consiglieri comunali Scala di Liberi e Uguali e Nappi del Movimento 5 Stelle.
Giovanni Mura
COLEGATA:
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