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Castellammare di Stabia

Napoli – Torino (1-1): Le pagelle dei protagonisti in campo

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i proponiamo le pagelle di Napoli – Torino terminata 1-1.Gli azzurri, dopo aver battuto la Juventus tra le mura amiche, scendono in campo con l’obiettivo di ottenere altri 3 punti fondamentali per la rincorsa Champions.

Il Napoli al termine di una gara combattuta contro un Torino in emergenza a centrocampo riesce a passare in vantaggio e a mettere in difficoltà i granata.Milinkovic Savic però è in giornata di grazia e respinge gli attacchi partenopei.

Sanabria si ricorda che ha il compito di fare gol solo contro il Napoli.L’attaccante del toro, dopo la gara d’andata e cioè dopo un girone intero, torna a marcare il cartellino con la rete del pareggio.

Questi i voti ai partenopei dopo Napoli – Torino:

Meret 6.5 – Ottimo riflesso su Zapata nel primo tempo, nulla può sulla girata di Sanabria nell’occasione dell’1-1.

DIFESA

Di Lorenzo 6.5 – Esce molto bene – e spesso – dal pressing granata con giocate di classe e pulizia tecnica.

Ostigard 6.5 – Tiene botta nei duelli corpo a corpo contro gli avanti granata con grande dinamismo e senso della posizione.Juan Jesus 6 – Concentrato ed efficace.

Mario Rui 6,5 – mezzo voto in più per l’assist, di gran fattura, a Kvara, da cui scaturisce il momentaneo 1-0.Per il resto, contiene a fatica le sfuriate e la cifra fisica di Bellanova dalla sua corsia, ma è sempre utilissimo nell’alternanza tra fase di possesso e non possesso. (Dal 79’ Olivera sv.)

CENTROCAMPO

Anguissa 5,5 – Qualche errore tecnico (evitabile) di troppo non gli consente di giungere alla piena sufficienza.

Lobotka 6 –  Per struttura, soffre la fisicità torinista, dalla quale riesce ad uscire comunque con pertugi saggi, pur senza trovare continuità nel trovare corridoi illuminanti.Dal 92’ Lindstrom sv.

Zielinski 5 – Il talento non si è mai discusso, la cifra agonistica è palesemente e forse irrimediabilmente condizionata da questioni extra-campo.  Dal 67’ Traore 6 – Pur senza incantare, riesce comunque a far meglio di Zielinski, mostrando maggiore reattività del polacco e maggior coraggio nelle giocate.

ATTACCO

Politano 6,5 –  Nel primo tempo, illumina lui con due azioni personali le due palle goal capitate a Kvara.Esce per infortunio.

Dal 69’ Raspadori 5: stavolta, per la prima volta dall’inizio dell’era Calzona, non ha un impatto felice sul match.Kvaratskhelia 7.5 – Avesse fatto goal in almeno 1 delle 2 occasioni capitategli nel primo tempo, avrebbe meritato almeno mezzo voto in più.

Si prende il Napoli sulle spalle letteralmente e lo trascina con classe, inventiva e leadership.Rinnovatelo a vita.

Osimhen 6 – In settimana si è allenato, in parte, da solo e si nota da subito non sia al meglio della brillantezza fisica.In più aggiungici il piano partita Granata, tutto aggressività e uomo addosso e ne vien fuori, così, una prestazione indubbiamente generosa come sempre, ma piuttosto avara di contenuti degni di nota.

I SUBENTRATI

Olivera S.V.

Lindstrom S.V.Traorè 6: entra per dare freschezza al centrocampo del Napoli.

Riesce ad essere maggiormente efficace rispetto a Zielinski.Meriterebbe il posto da titolare.

Raspadori 6: sulla fascia non riesce ad essere propositivo come al centro.Si mette a disposizione della squadra e prova con la sua qualità a trovare il varco giusto, ma il castello difensivo del Torino è troppo chiuso.

QUESTI LE PAGELLE AI GRANATA DOPO NAPOLI – TORINO

Vanja MILINKOVIC-SAVIC 8

Koffi DJIDJI 6,5

Dal 76′ Saba Sazonov 6,5

Alessandro BUONGIORNO 7

Adam MASINA 5,5

Raoul BELLANOVA 6,5

Dall’87’ Valentino Lazaro: sv.

Karol LINETTY 6,5

Dall’88’ Mërgim Vojvoda:

Gvidas GINEITIS 6

Ricardo RODRIGUEZ 6

Nikola VLASIC 5,5

Pietro PELLEGRI 5,5

Dal 63′ Antonio Sanabria 7

Duvan ZAPATA 6,5

LE PAGELLE AGLI ALLENATORI DI NAPOLI E TORINO

Calzona 6:  Avrebbe meritato, ai punti, la vittoria il suo Napoli, in crescita di prestazioni e qualità complessiva della performance.MATTEO PARO, voto 6:  solito Torino aggressivo e col pressing asfissiante a uomo a tutto campo.

IL DIRETTORE DI GARA

ORSATO, voto 4.5:  le solite decisioni cervellotiche – con annessa smania di protagonismo – lo rendono protagonista in negativo.


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