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Napoli, lo scudetto fu perso al “Meazza” e non nell’albergo di Firenze…

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Napoli a 180 minuti dalla conquista della qualificazione Champions. Ma il calendario offre un brutto scherzo riproponendo due partite nella stessa giornata che potrebbero essere decisive come tre anni fa, speriamo con esito differente. Un vero e proprio remake che prevede Fiorentina-Napoli e Juventus-Inter alla penultima di campionato (quella volta fu inter-Juventus).

Il giornalista Marcello Chirico, di 7 Gold e di chiara fede juventina, intervistato dai colleghi di Areanapoli.it, ha commentato in modo sarcastico il remake proposto dal calendario di Serie A: “La lotta per la qualificazione alla prossima edizione della Champions League è più serrata e aperta che mai. Domenica prossima ci sarà Fiorentina-Napoli e io spero che i partenopei possano perdere la Champions in albergo”.

Quella dello “scudetto perso in albergo” fu però solo una frase ad effetto coniata dal tecnico del Napoli, Maurizio Sarri, per far capire ai tifosi quanto avesse influito il fatto di aver assistito la sera prima del match di Firenze alla vittoria in rimonta dei bianconeri che scaricò gli azzurri da un punto di vista emotivo.

In realtà vorremmo ricordare al collega Chirico, col senno di poi e a mente fredda e peraltro con tanto di ammissione di colpa postuma del diretto interessato arrivata non più tardi di qualche mese fa, che la perdita di quello scudetto si materializzò non nell’albergo di Firenze ma proprio allo stadio “Meazza” di Milano nel corso di quel celeberrimo Inter-Juventus. E la perdita di quello scudetto per gli azzurri ha un nome e cognome ben preciso e si chiama: Daniele Orsato di Schio.

I

fatti di quella sera li conoscete tutti ma è bene ricordarli sempre anche perchè si sapeva che lo snodo cruciale di quella stagione sarebbe stata proprio quell’Inter-Juve (Napoli a -1 dai bianconeri). Anche perchè dopo quel match il calendario sarebbe stato in discesa per entrambe e privo di altri scontri diretti.

Ebbene con la Juve in vantaggio per 0-1 con gol di Douglas Costa, lo show di Orsato iniziò al minuto 17 con l’espulsione di Vecino e un giallo che si tramutò improvvisamente in rosso dopo essere stato richiamato al Var. Un’espulsione dubbia a rivederla ancora oggi ma se vogliamo anche possibile e giustificabile se solo il direttore di gara vicentino avesse tenuto lo stesso metro di giudizio su un altro episodio avvenuto al minuto 12 della ripresa che avrebbe rotto definitivamente gli equilibri della gara.

Sul punteggio di 1-1 infatti Pjanic, già ammonito, entrò in versione karateka su Rafinha con il sig. Orsato che, a non più di un metro e mezzo di distanza dal fatto, decise di sorvolare ammonendo, ironia della sorte, l’interista D’Ambrosio per proteste.

Ancora oggi non si sa nulla degli audio intercorsi tra il Var (Tagliavento) e l’arbitro Orsato in quella occasione. C’è però un elemento nuovo che è rappresentato dalle dichiarazioni del sig. Orsato rese nel corso del programma “Novantesimo Minuto” qualche mese fa: “Non serve rivederlo, è stato un mio errore probabilmente dovuto paradossalmente al fatto di essere stato troppo vicino all’azione”. 

Questo è il motivo per cui è inutile parlare ancora oggi di “scudetto perso in albergo a Firenze”. Per la cronaca l’Inter poi sempre ridotta in dieci uomini a causa della mancata espulsione che sarebbe stata sacrosanta di Pjanic per ammissione dello stesso Orsato, andò in vantaggio per 2-1 ma poi perse in rimonta per 2-3 nei minuti finali del match.

Ma quello che è certo è che quella maledetta sera lo scudetto fu letteralmente scippato agli azzurri grazie ad un arbitraggio che definire vergognosamente a senso unico a favore dei bianconeri è dire poco. Ecco perchè ribadiamo al collega Chirico che parlare di scudetto perso in albergo a Firenze è palesemente errato. Lo scudetto fu scippato al Napoli a Milano la sera prima. Anche perchè si sapeva che quei tre punti della Juve contro l’Inter, ottenuti anche e soprattutto grazie alle decisioni a senso unico di Orsato, anche se il Napoli avesse vinto il giorno dopo a Firenze, avrebbero fatto mantenere il +1 a favore della Juve fino all’ultima giornata dal momento che non erano previsti altri scontri diretti e il calendario era in discesa per entrambe.

Quella maledetta sera dell’aprile 2018 il calcio italiano ha perso una grande occasione per mostrare ancora un barlume di innocenza. Quella sera ha perso il calcio in generale ma soprattutto è stata lasciata un’ombra gigantesca su quello scudetto vinto dai bianconeri in modo molto strano (come tanti altri…).

 

a cura di Natale Giusti

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