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a gara tra Napoli e Salernitana finisce con il risultato di 2-1, al termine del match stiliamo le nostre pagelle della gara per assegnare i voti ai componenti delle due rose che si sono dati battaglia in campo.
Queste le pagelle agli azzurri dopo Napoli – Salernitana:
Punti Chiave Articolo
GOLLINI, voto 6.5: nulla può sul golazo di Candreva, ma è attentissimo e sempre convincente sulle uscite.Una di queste, nella seconda parte della ripresa, probabilmente evita a Simy di marcare il sorpasso granata.
DIFESA
DI LORENZO, voto 6: gara ordinata, senza sussulti ma senza sbavature.
RRAHMANI, voto 8: si prende la palma d’onore per la rete decisiva all’ultimo respiro, che fa tornare il Napoli alla vittoria dopo quasi 1 mese e scaccia via – almeno per un pomeriggio – parecchi brutti pensieri.
Del resto, per un centrale di difesa, districarsi da bomber non è mai cosa scontata: anche se a pochi metri dalla porta, il traffico era tanto e Amin è stato lucidissimo nel trovare il varco giusto.Buona comunque la sua prestazione: mai troppo sollecitato ma comunque sempre attento.
JUAN JESUS, voto 5: dà sempre la sensazione di non essere all’altezza del contesto, neanche contro avversari – almeno sulla carta – piuttosto abbordabili per il livello del Napoli.
MARIO RUI, voto 6: ci mette tanta grinta ed è palese l’impegno profuso per dare il proprio contributo alla vittoria.
Spinge tanto fino alla fine per supportare la sua catena di competenza negli assalti alla Salernitana
CENTROCAMPO
CAJUSTE, voto 6.5: tignoso in fase di interdizione, propositivo quando c’è da prendersi responsabilità in conduzione.Va vicinissimo al goal nella ripresa con una bella conclusione a giro, fuori di nulla.
Peccato per l’ammonizione pesante, che gli farà saltare la Lazio.Deve migliorare nella gestione dell’irruenza: quando avrà colmato la lacuna, potrà essere più che un’alternativa affidabile.
LOBOTKA, voto 5: prestazione mediocre.
Vero è che la squadra fatica tutta, ma contro l’ultima in classifica era lecito aspettarsi un coraggio differente.Il Professore, negli ultimi tempi, sembra tramutato in alunno incerto.
Ritornerà, ne siamo certi.
GAETANO, voto 5: finalmente ha la chance di giocare dall’inizio ma, a parte una buona conclusione nel primo tempo, poca roba.
ATTACCO
POLITANO, voto 6.5: gli va riconosciuta la personalità di prendersi l’incarico di calciare un rigore che pesava tantissimo.Matteo, nell’occasione, dimostra di essere un calciatore coraggioso e pienamente connesso col contesto.
Non una prestazione memorabile per il resto, ma il carattere di cui sopra va elogiato.E la conclusione nondimeno: perfetta.
KVARA, voto 6.5: non è lo splendido genio di Tblisi che c’aveva illuminato gli occhi l’anno scorso, ma è un ragazzo dal talento comunque cristallino, a cui il Napoli si aggrappa per avere alternative alla povertà di gioco e proposta offensiva di questa stagione.
E Kvara, seppur a sprazzi, non si tira indietro.Sfiora il gran goal due volte: nella prima occasione, una deviazione avversa gli rovina la festa; nella seconda, fa fare un figurone ad Ochoa.
Generoso nel finale.Nervoso ma con la testa giusta.
La testa di chi vuole risalire la china e lo dà finalmente a vedere.Ingenuo nel beccarsi il giallo che fa scattare la diffida contro la Lazio.
SIMEONE, voto 6.5: va premiato anche il Cholito perché senza la sua scaltrezza, nel procurarsi il rigore su Fazio, la prima frazione sarebbe finita con la Salernitana in vantaggio e la strada si sarebbe messa ancora più in salita per il Napoli.
Non gli arrivano mai rifornimenti importanti, ma non appena ha il minimo spiraglio a disposizione, dimostra tutto il suo istinto da rapace.Leggermente meno lucido nella ripresa, ma dimostra comunque sempre di stare dentro la partita sfoderando grande abnegazione.
L’uomo giusto per la guerra, l’uomo giusto per un momento come questo.Uno come Giovanni, per come stanno ora le cose, deve essere titolare sempre.
L’augurio è che se ne capaciti anche Mazzarri.
I SUBENTRATI
ZERBIN, voto 6.5: subentra in un frangente delicatissimo della partita e lo fa con tantissima dedizione.Percorre la sua corsia a perdifiato in ambo le fasi: la cifra tecnica non sarà pregiatissima, ma il cuore si fa apprezzare.
DEMME, voto 7: merita un premio Diego, perché nonostante sia stato messo ai margini del progetto tecnico del Napoli ormai da almeno un biennio abbondante, non ha mai detto una parola fuori posto e ha sempre dato l’anima per la squadra ogni volta che è stato chiamato in causa.
Anima.Una componente invisibile di cui questo Napoli ha disperatamente bisogno.
La stessa che traspare nello scampolo di oggi: uno spezzone dovuto esclusivamente all’infortunio di Cajuste ma a Diego questo non importa.Entra e si accende.
Giocate semplici, ma intelligenti e funzionali.Senso della posizione.
Voglia di determinare.Dando per scontato che a Giugno prossimo andrà via, nel frattempo questo Napoli è così tanto sicuro di poterne fare a meno così a cuor leggero?
RASPADORI, voto 5: entra ma non si illumina mai.
Tutte giocate prevedibili e codificate.
Le pagelle degli ospiti dopo Napoli – Salernitana:
OCHOA 5,5
GYOMBER 6
DANILIUC s.v.LOVATO 6,5
FAZIO 4,5
SAMBIA 6
BRONN s.v.
MARTEGANI 6
LEGOWSKI 6
PIEROZZI 6
BRADARIC 6
TCHAOUNA 5,5
CANDREVA 7
SIMY 5,5
IKWUEMESI 4,5
Le pagelle degli allenatori dopo Napoli – Salernitana:
MAZZARRI, voto 5: il suo Napoli continua a non convincere sul piano del gioco, della proposta, della fase offensiva e di quella difensiva.Insomma: le cose che nel suo Napoli funzionano, oggi come oggi, sono davvero poche.
La vittoria finale non può sottrarlo all’insufficienza, pur con tutta la stima umana che gli va riconosciuta.
INZAGHI 6: la cifra tecnica della sua Salernitana è davvero poca cosa, ciononostante la squadra non ha timore reverenziale, se la gioca a viso aperto, si compatta bene e tenta di pungere in contropiede quando può.La salvezza, continuando di questo andazzo, può davvero tramutarsi in realtà.
Il voto al direttore di gara
MARINELLI, voto 5: nessun errore decisivo che abbia influito sul risultato finale, ma una serie di decisioni cervellotiche, non si capisce se più dettate da scarsa lettura della gara o da manie di protagonismo.
In ogni caso, una direzione che nel complesso non ha convinto.