Migliaia di persone hanno sfilato al Mediterranean Pride di Napoli per i diritti sociali e per rinnovare l’impegno nella lotta contro le mafie
Migliaia di persone, camion scoperti colorati e pieni di musica, palloncini. Da Napoli a Ostia l’allegria del Gay Pride ha mostrato il suo volto variopinto unendo in gemellaggio le due città, che hanno sfruttato l’occasione per ribadire il proprio impegno nella lotta alle mafie. A Napoli la manifestazione si è snodata anche quest’anno lungo le strade del centro. Il popolo lgbt venuto da tutta la Campania e da altre regioni, ha poi proseguito verso via Toledo per terminare la sfilata sul Lungomare. Presente quest’anno anche Francesco Mangiacapra, l’escort che alcuni mesi fa presentò il dossier che trascinò nello scandalo la curia napoletana, un file in cui ha documentato festini gay nei quali non era raro l’uso di sostanze stupefacenti.
Bandiere e occhiali arcobaleno, cittadini e famiglie con bambini si uniscono al corteo per i diritti durante il quale il presidente di Arcigay Napoli, Antonello Sannino, ha dato la parola al partigiano delle Quattro giornate Antonio Amoretti: “Lottiamo insieme per i diritti, serve un’umanità migliore” ha detto il presidente dell’Anpi.
In testa al corteo, il sindaco Luigi de Magistris preceduto dal gonfalone della città: “Napoli città aperta, città dell’accoglienza. Dal pride parte un messaggio per, non contro. Per le libertà civili, per l’uguaglianza, i diritti, per le persone, tutte uguali nei diritti ma tutte differenti, ognuna col proprio sentimento“. Nel corteo anche una delegazione ufficiale della Cgil, bandiere del Pd e dei Giovani democratici.
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