Il tecnico azzurro commette ancora lo stesso errore
La prova offerta dal Napoli, ieri, contro il Feyenoord ricorda per certi versi quelle contro il Real Madrid dello scorso anno. Nella scorsa edizione della Champions League, gli azzurri si fecero beffare da un difensore da quel Sergio Ramos che fa del colpo di testa, su calcio piazzato, una delle sue armi migliori. Quest’anno il “giustiziere” dei partenopei si chiama Jorgensen (non l’ex calciatore di Fiorentina e Udinese, intendiamoci!). Non poteva e non doveva segnare in quel modo, non poteva e non doveva sbucare alle spalle di Albiol e segnare così facilmente. Ma la gara del Napoli, in realtà, era finita già pochi minuti prima quando da Kharkiv era arrivata la notizia del vantaggio dello Shakhtar sul City.
A proposito della gara di ieri, Il Corriere del Mezzogiorno scrive: “Nonostante il vantaggio pronti-via di Zielinski, il Napoli non si è certo presentato come una squadra in condizione, piuttosto ha denunciato ancora una volta le difficoltà delle ultime settimane nella velocità e nella fluidità della manovra. E ancora: non chiedete a Sarri, ormai a risultato sfavorevole acquisito, di gestire le energie. Di far respirare i titolari e, perchè no, di dar minuti nelle gambe a chi invece avrebbe voglia e necessità di partite vere. Non lo fa, anzi, cambia Rog per Allan provando a dare una sterzata a una partita che sul risultato di parità comunque vuole provare a vincere, inserisce Mario Rui per Maggio quando manca meno di mezz’ora al termine. Ounas per Callejon solo alla fine. Che Europa League sia, si è consolato Maurizio Sarri. Ma è evidente che non gli faccia granchè piacere. Il destino non era solo nelle mani del Napoli e non ci si poteva di certo affidare allo scambio di sms tra Sarri e l’ ‘amico’ Guardiola. ‘Parliamo spesso di calcio’, aveva detto l’allenatore azzurro alla vigilia dell’ultima sfida. Ma poi i risultati del campo sono ben altra cosa e sempre più o meno alla mezz’ora lo Shakhtar era già in vantaggio sul Manchester City per due reti a zero”.
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