Napoli, marcia di protesta del personale Cnr per urlare: “No ai tagli alla ricerca previsti dal Governo”
Un piattino a terra per chiedere l’elemosina: questo il gesto simbolico, ma pieno di significato scelto dai ricercatori del Cnr che oggi, a Napoli, hanno protestato contro i tagli alla ricerca previsti dal Governo e non ancora scongiurati.
Oggi il Cnr, fanno sapere i ricercatori, “si trova ad affrontare una grave crisi finanziaria, le cui cause sono molteplici, non ultimo il decremento dei fondi assegnati che è avvenuto progressivamente nell’ultimo decennio. I ricercatori lanciano un ulteriore appello al Governo e chiedono una garanzia per evitare tutti i tagli ai fondi di Ricerca, prima della definitiva approvazione della legge finanziaria“.
“L’attuale bilancio di previsione del Cnr, a livello nazionale – è stato spiegato – attesta 83 milioni di euro di spese correnti (tra stipendi, locazioni, manutenzioni straordinarie degli immobili, spese di elettricità), che non sono coperte dal finanziamento ordinario e che, per il momento, richiedono un prelievo forzoso sui fondi dei progetti di ricerca della sua rete scientifica”.
“Misure giudicate insostenibili anche dai 100 direttori degli istituti del Cnr, quali primi firmatari di un manifesto che ha raccolto 4000 adesioni in pochi giorni e che è stato indirizzato al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio e al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca“, come evidenziato oggi nel corso della protesta.
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