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Castellammare di Stabia

Mario Rui (Napoli) e Marco Mancosu (Lecce) in mixed zone VIDEO

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ontro il Lecce, il Napoli esce dall’emergenza (oltre l’ormai lungodegente Ghoulam, manca il solo Elmas squalificato) soprattutto difensiva schierando dal primo minuto Koulibaly.

Il suo rientro dopo quasi due mesi (era il 14 dicembre, quando nella sfida contro il Parma dopo appena 5 minuti, si infortunò nel fronteggiare Kulusevski) . Al fianco del 26 partenopeo, altro innesto che mancava da oltre due mesi: Nikola Maksimovic. Solo panchina per uno dei più in forma delle ultime gare vincenti: Kostantinos Manolas.

Di Lorenzo torna a destra, potendo così rimettersi in mostra come tra i migliori italiani nel proprio ruolo. Sulla fascia di sinistra Mario Rui che ha la meglio sul jolly difensivo Hysaj.

Gattuso per questa gara ha problemi di abbondanza a centrocampo dove prendendo posto i due nuovi acquisti del mercato di Gennaio: Demme ha dimostrato di essere il raccordo giusto tra i reparti, Lobotka a destra sta dimostrando a sua volta di essergli valida spalla ‘alter ego’, Zielinski risponde all’esigenza di Gattuso dell’ala che si ‘butta’ dentro.

In attacco a sinistra un altro elemento rinato con tutta la sua importanza da capitano: Lorenzo Insigne.

Milik al centro dell’attacco, solleticato al movimento perpetuo per gli sbocchi delle linee di passaggio ‘chiamate’ e volute dall’allenatore calabrese. A destra dell’attacco altro esordio: Politano, colui che deve dare nuova linfa su quella fascia.

In panchina scalpitano tutti gli esclusi con il desiderio di sovvertire le gerarchie ad oggi così decise. Alex Meret anche quest’oggi si vede preferire David Ospina; così come il grande acquisto Lozano (che si avvicendera’ nell’ultimo quarto con Insigne) provato in allenamento sia a destra che a sinistra. Non dimenticando Mertens (entrerà nel secondo tempo al posto di Lobotka portando gli azzurri ad una sorta di 4-2-4) che può ricoprire tutto il fronte offensivo.

Fresco di panchina d’argento (con votazioni tra gli stessi colleghi) 2019, il tecnico leccese Fabio Liverani, manda in campo una squadra a sembianza del suo gioiellino del momento, Falco:  rapidità di pensiero e velocità d’esecuzione.

Armi con le quali è uscito vincente dall’ultima gara con il Torino, ‘schiodando’ di fatto la panchina di Mazzarri. Formazioni con cui il mister delle 100 partite, cardine (due promozioni consecutive per la riconquista della A dopo sette anni) dell’identificazione dei colori giallorossi è riuscito a fermare anche le prime due in classifica Juve ed Inter.

Il match inizia con primo corner del Napoli al 4′ grazie ad accelerazione di Politano. Milik-Lobotka-Insigne di testa ed è secondo angolo al 6′.

Al 7′ un attivissimo Politano con cross lungo costringe la difesa ospite ancora alla bandierina con salvataggio provvidenziale.

Al 9′ Milik di testa non indirizza in porta la pressione costante iniziale del Napoli. Ma sia a destra Politano, che a sinistra Insigne, mettono in pratica alla ‘lettera’ il movimento estenuante a liberare e creare le geometrie di linee desiderate e preparata negli allenamenti.

Al 13′ Zielinski ad un soffio dal goal di testa: la sfera ‘sfila’ lenta oltre il montante di destra.

Al 15′ Insigne lavora bene per Milik, Vigorito in uscita in corsa blocca l’azione offensiva.

23′, doppia schance: prima Mario Rui da fuori, poi l’asse Insigne-Milik porta la conclusione sull’esterno della rete, con il 24 partenopeo che chiedeva invece il passaggio di chiusura dinanzi la porta.

Al 29′ succede che, dopo soli due calci d’angolo come massima produzione d’attacco leccese, Lapadula va a segno, sfruttando la respinta corta di Ospina su velenoso tiro di Falco.

Al 35′ si assiste ad un palo di Insigne che spalle alla porta per poco non riesce a sorprendere Vigorito con una semi rovesciata.

Su splendido assist-cross di Mario Rui sotto misura al 42′ Donati nega a Politano l’impatto con il pallone che poteva essere del pareggio.

Il secondo tempo incomincia con il Lecce che forte del vantaggio, inizia a palleggiare con fraseggi fitti e continui.

L’undici azzurro però riesce a pareggiare dopo solo 2 minuti (47′) con il gioco a tre Insigne – Mertens – Milik che premia l’attaccante polacco, che da poco passi appoggia in rete.

Al 54′ potrebbe esserci anche il raddoppio con Insigne, che però a tu per tu con Vigorito non angola la traiettoria, consentendo così al portiere di chiudere con il corpo il varco verso la linea di porta.

La partita diventa “aperta” con i salentini che giocano a dispetto di una frazione dominata nel fraseggio dai padroni di casa.

Al 60′ infatti Lapadula timbra ancora il tabellino: su imbeccata di Falco di testa scavalca Ospina.

Al 66′ Insigne sorprende Vigorito con tocco in sotto, Milik riesce a piazzarla solo vicino al montante sull’esterno della rete.

Al 70′ è Ospina ad alleggerire lo svantaggio negando la gioia del gol a Barak.

Terza segnatura salentina che però arriva all’81’ direttamente su punizione a fil di traversa di Mancosu.

Non finisce qui. All’89’ girata in semi rovesciata di Callejon che oltrepassa Vigorito accorciando le distanze.

Nei 5 minuti di recupero forcing del Napoli ma senza successo, la gara finisce con l’ennesima sconfitta stagionale.

A cura di Carmine D’Argenio

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