“Napoli è una città stupenda e una grande famiglia”
Emanuele Giaccherini si è appena trasferito al Chievo, lasciando così Napoli e il Napoli. Ma, nonostante un periodo poco brillante, sportivamente parlando, e un rapporto interrotto bruscamente, porte con sé un’immagine della città molto significativa. Stesso discorso vale anche per Dania, moglie del Giac, che ne ha parlato attraverso un’intervista al Corriere del Mezzogiorno.
Ma davvero le mancheranno anche i fischi degli operai sulle impalcature?
“Ma sì… In via dei Mille è un classico. Passeggi e all’improvviso li senti, Quasi una melodia che ti mette di buon umore. Una volta mi resi conto che era il fischio classico di apprezzamento per una donna. Mi sembrò di vivere una scena di un film”.
Di film o fiction su Napoli si discute per altro: gomorra uguale camorra.
“È una città che vive tanti disagi, inutile nascondere la testa sotto la sabbia e far finta di niente. Ma sinceramente nè di più, nè di meno di altre metropoli. Non mi sono mai sentita insicura, se è a questo che allude. Piuttosto accolta in una grande famiglia che ti culla e ti coccola. Mi sono resa conto che i media sono molto ingenerosi nei confronti di questa città”.
Lei l’ha vissuta da una posizione di privilegio.
“La maggior parte delle persone, quando le ho conosciute e iniziato a frequentarle, non sapevano neanche chi fossi. Ho scelto le mie amicizie al di fuori del mondo del calcio proprio perchè mi piaceva essere una di loro, tra di loro. Come loro. Avevo tante remore, i miei genitori erano anche loro preoccupati quando ci siamo trasferiti. Li ho convinti a frequentare Napoli, ad amare Napoli”.
Abitava in via Tasso, davanti a un panorama mozzafiato. La Napoli più verace è un po’ distante.
“L’ho vista, ho voluto conoscere ogni angolo della città e ci sono posti degradati. Ma perché a Torino, a Milano non è la stessa cosa? Basta con i luoghi comuni, io porterò la vostra città sempre nel cuore e appena potrò ci tornerò”.
L’ha vissuta nel quotidiano?
“Certo: spesa tutti i giorni, ufficio postale, scuola delle bimbe e parrucchiere. Mi colpiva che al supermercato, il signore che pesava le verdure mi chiedeva come stavo e come stavano le mie bambine. Lo faceva con tutti”.
Si trasferisce a Verona, città molto diversa.
“Sì, completamente. È molto bella anche Verona, ma il sole e il mare di Napoli mi mancheranno. Forse dirò qualche parolaccia in meno: non credo che mi troverò spesso nel traffico. Alla fine mi mancherà anche quello”.
È già andata via?
“Sono andata e tornata. Domani le bimbe ed io dobbiamo salutare le maestre. E al solo pensiero mi viene da piangere”.
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