Questa mattina nel Golfo di Napoli, sono stati sequestrati 10 chili di datteri di mare dalla Guardia di Finanza
Questa mattina nell’ambito della repressione alla pesca di frodo di datteri di mare, unità navale dipendente dalla stazione navale della Guardia di Finanza di Napoli, congiuntamente al nucleo sommozzatore del II RTS di Nisida, hanno eseguito il sequestro di 10 chili di datteri di mare nei confronti di due responsabili già noti per analoghi reati, denunciati a piede libero. E’ stata anche sequestrata l’attrezzatura utilizzata per l’illecito, che comprendeva, bombole, tubi ed erogatori, pinne maschere da sub, cinture con piombi, retini, pinze per estrazione e picozze per la rottura della roccia.
Come si sa la pesca dei datteri di mare è illegale dal 1988 in Italia e dal 2006 in tutta la Comunità Europea. Non certo perché è in via di estinzione, ma perché sono dei molluschi che vivono all’interno delle rocce e che nel tempo scavano dei buchi sempre più grandi per insediarsi. Il problema è che l’unico modo per pescarli è distruggere la roccia, con martellate o addirittura esplosivi.
Finché era legale, quindi, per la pesca dei datteri di mare sono stati distrutti enormi tratti di costa rocciosa del Mediterraneo, con danno anche per la biodiversità  che normalmente si innesta nei buchi, una volta che i datteri sono morti.
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