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Napoli, la denuncia di una studentessa: “Una psicologa dell’Annunziata mi ha detto che i gay sono squilibrati”

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Napoli, la denuncia di una studentessa: “Una psicologa dell’Annunziata mi ha detto che i gay sono squilibrati”
Ennesimo e grave episodio di intolleranza nei confronti di persone omosessuali, denunciato sulla pagina Facebook dell’ArciGay di Napoli.
A raccontare la brutta esperienza vissuta è stata proprio la malcapitata, una studentessa universitaria di 25 anni: martedì mattina aveva varcato il portone dell’ Annunziata per incontrare la psicologa del presidio di Forcella.
Sicura di essere ascoltata e, soprattutto, aiutata ad affrontare le problematiche che l’affliggono, la giovane si apre alla specialista con la massima serenità, rivelando di sentirsi “disorientata dal punto di vista sessuale”.La specialista la lascia parlare, per poi lanciare delle conclusioni prive di ogni rigore scientifico dichiarando:
“Gli omosessuali sono affetti da una forma di squilibrio psichico. Uomo e donna sono complementari, a prescindere dalle scelte che si fanno in fatto di partner”

Secondo la dottoressa – continua il racconto della 25enne – ‘non vi sono prove che una persona sia omosessuale sin dalla nascita e che non lo diventi successivamente, cioè per scelta’. Come dire che essere gay o lesbica oppure trans è un orientamento sessuale che si decide ad un certo momento della vita. Una scelta appunto che diventa uno squilibrio. Come se non bastasse la psicologa avrebbe affermato che ‘l’omosessualità è stata depennata dall’elenco delle malattie mentali, soltanto a causa di pressioni politiche sopravvenute perché il numero dei gay stava diventando troppo alto per esser gestito’“. Poi, virando sull’aspetto formale, la dottoressa avrebbe parlato di “moda del momento, alimentata dai media e dal mondo dell’intrattenimento, perché fa comodo avere più gay in giro”.

Intanto, dalla sezione campana di Arcigay si fa sentire Claudio Finelli, delegato della cultura: “È necessario fare chiarezza, se le cose fossero andate davvero in questo modo, ci troveremmo davanti ad un gravissimo caso di omofobia. In primis, perché riguarderebbe in maniera diretta la salute e il benessere psicologico di una persona giovane alla ricerca del proprio equilibrio e della propria realizzazione emotiva, e poi perché sarebbe inammissibile che l’Asl consenta a una dipendente di esprimere posizioni antiscientifiche e discriminatorie”.
Aggiunge Rosetta Papa, direttrice di Salute Donna della Napoli 1: “È sconcertante e grave. Soprattutto perché è accaduto in una struttura come questa dove, dal 2010, ci battiamo per un salto culturale. Abbiamo aperto uno sportello Lgtb e dal 2001 al 2013 è stato istituito il progetto “ Altri Luoghi”. Io stessa sono socia dell’Onig, l’associazione che tutela i diritti delle persone con disforia di genere. Oltretutto abbiamo fatto tanti corsi di formazione con Paolo Valerio e Porpora Marcasciano, la vicepresidente di Onig. Assurdo”.

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