Napoli, istituto “Sannazaro” nel caos: la lettera dei docenti
I
n relazione alle recenti polemiche che hanno coinvolto il Liceo Classico “Jacopo Sannazaro” di Napoli alcuni docenti avvertono l’esigenza di precisare quanto di seguito:
Quando all’inizio dell’anno scolastico ci siamo resi conto che, quotidianamente, almeno cinque classi avrebbero svolto attività didattica extra moenia, abbiamo reagito con perplessità e meraviglia. Non perchè alcune delle attività in questione si sarebbero svolte in piscine private della città o presso lidi di Varcaturo con ingresso a pagamento . Ci siamo meravigliati perchè era una novità assoluta l’effettuazione di uscite senza che i consigli di classe si fossero riuniti. È vero che attività didattiche extra moenia sono previste dal Piano Triennale dell’Offerta formativa (PTOF) del nostro liceo, ma è anche vero che esse devono essere programmate dal Consiglio di classe e non organizzate in modo estemporaneo ad inizio d’anno scolastico. Poi, d’un tratto, abbiamo capito. Uscire per svolgere lodevolissime attività extra moenia non era solo una scelta irrituale, bizzarra ma, tutto sommato, legittima. Si “doveva” uscire perchè, in caso contrario, non c’erano aule per tutti: 48 aule non bastano per 53 classi.
La decisione di risolvere i problemi determinati dall’ esubero di iscrizioni con sistematiche uscite sul territorio può esser condivisibile o meno. Noi la troviamo a dir poco stravagante, ma tant’è. Un’ articolazione tanto innovativa del tempo scuola, però, non si può giustificare affermando che le attività extra moenia sono previste dal PTOF; perchè oggi quelle attività si svolgono per assoluta necessità a fronte di una gestione discutible dell’esubero di iscritti che non è un accidente ma un dato di fatto di cui si aveva contezza a partire dal marzo scorso.
Siamo molto delusi e amareggiati anche perchè non ci troviamo di fronte ad un lampo a ciel sereno ma all’ultimo atto di un lungo processo che ha portato ad un black-out di comunicazione nella scuola di cui non ci sentiamo responsabili; ognuno di noi vive e lavora nella convinzione che la scuola sia comunità educante che può funzionare solo se si dialoga con franchezza, alla pari, lontano da ogni forma di verticismo o di aziendalismo , corpi estranei che, come ci insegna ciò che è avvenuto in questi giorni, portano solo danni rischiando di infangare la reputazione di uno dei più prestigiosi licei d’Italia.
Ci auguriamo che possa prevalere la volontà di fare un passo indietro; di ricominciare a decidere collegialmente per costruire un scuola capace di formare cittadini consapevoli. A qualcuno forse dispiace, ma neanche la Legge 107 ha definitivamente abolito la funzione degli organi collegiali e i principi che sono a fondamento della Costituzione repubblicana.
È stato commesso un errore; ma dagli errori si può imparare. Noi siamo pronti a dare il nostro contributo e a condividere soluzioni. L’unica che non possiamo accettare è quella utilizzata finora; ma con pazienza e dialogo tante se ne possono trovare. Restiamo in attesa .
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