Al momento dell’aggressione Arturo era impegnato in una partita di calcetto
Un tredicenne, ritenuto coinvolto nell’aggressione di Arturo (il 17enne accoltellato dal branco lo scorso dicembre in via Foria a Napoli), ha visto eseguire la perizia sul suo cellulare grazie alla quale, secondo l’avvocato difensore del minore, si evince che quando scattò l’aggressione il giovane era impegnato in una partita di calcetto in un campetto parrocchiale. La perizia è stata acquisita dalla Procura dei Minorenni.
L’avvocato Carla Mazurelli, difensore del giovane, si è avvalso della collaborazione dell’ingegnere Carmine Testa, lo stesso professionista che ha eseguito le perizie per il caso di Tiziana Cantone, la giovane suicidatasi nel Napoletano dopo la diffusione su una chat di alcuni suoi video hot.
L’analisi delle telefonate, dei messaggi via chat e dei post sui social dimostrerebbero, secondo l’avvocato Maruzzelli, che dalle 16:44 alle 19 di quel tragico 18 dicembre 2017 il ragazzino, legato da vincoli di parentela con una famiglia malavitosa, era in compagnia di altri minorenni e del coach per giocare la partitella di calcetto. La violentissima aggressione ad Arturo, ad opera di una baby gang, scattò, secondo gli accertamenti degli investigatori, alle 17:30.
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