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Napoli-Empoli 0-1, il vero diluvio è dentro al Maradona

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enti. Prevedibili. Poca roba. I fischi, giusti. Giustissimi. Il Napoli manca l’aggancio al terzo posto, non riuscendo dunque a superare il Milan a seguito del pareggio contro il Lecce. Al Maradona, nel lunch match della 12ª giornata di Serie A, finisce 0-1 contro l’Empoli. Un ottimo Empoli. Il tabù del Maradona, com’era stato descritto al termine della sfida contro l’Union Berlino di Champions League, non viene sfatato (com’era invece stato promesso).

Napoli-Empoli 0-1 è il risultato più giusto

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Napoli-Empoli racconta il momento di forma della squadra azzurra. Si è visto troppo poco quest’oggi. La pioggia del Maradona ha rappresentato a pieno lo stato d’animo della squadra. Un diluvio. Di quello davvero forti. Oltre al risultato, a non convincere è la prestazione degli uomini di Garcia. La scelta dell’allenatore francese nel primo tempo ha stupito: fuori Kvara, dentro Elmas. Spazio anche a Simeone, uno dei più deludenti in campo e sostituito nella ripresa, proprio insieme al macedone. Kvara, invece, si dimostra essere il migliore dei suoi, con Berisha che ci ha messo una pezza nei minuti finali per salvare il risultato. È mancata la freddezza che invece Kovalenko ha avuto al 91’ quando con un destro impensabile ha battuto Gollini, gelando il Maradona.

Napoli-Empoli 0-1
FONTE FOTO: Ssc Napoli su X

Quanti problemi

Un Napoli macchinoso, troppo prevedibile. Difetti, perché tali devono essere definiti, che non si sono visti nell’Empoli. Andreazzoli, ancora una volta, guasta i piani degli azzurri ma dire che quest’oggi l’Empoli non avrebbe meritato la vittoria sarebbe stato ingiusto. Il Napoli si fa vedere, per tutta la partita, solo in 3 occasioni: due tiri di Kvaratskhelia e uno di Lindstrom. Entrambi subentrati, ma che non sono riusciti a incidere nel tabellino.

E Garcia…

E ora, che si fa? La patata bollente è grande, molto. La posizione di Garcia è fortemente a rischio. Pareggio con Union Berlino e sconfitta con l’Empoli. Servivano due vittorie, non ne è arrivata neanche una. La posizione del francese è in ballo. Ora c’è la sosta: tempo per De Laurentiis per riflettere e capire cosa fare. Anche perché, dopo le Nazionali, si andrà a Bergamo, poi a Madrid, poi l’Inter e la Juventus, per chiudere col Braga in Champions League. Un mese di novembre infernale, ma è anche arrivata l’ora di agire. Serve farlo, subito.


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