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Napoli e il Diavolo a quattro: di impossibile c’è stato solo il trittico

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La grandissima partita dal punto di vista tecnico del Napoli, non ha solo steso un Milan che è stato aggredito dal primo minuto

Ha anche riaperto la strada alla consapevolezza del “vecchio” Napoli. Proprio quello pre sconfitta casalinga contro il Milan, del girone d’andata. Quella gara di novembre doveva sancire il ritorno azzurro per la lotta scudetto. Si tramutò nella volontà giovane rossonera dell’effimera stagione di desiderio di lotta al vertice, ai cugini nerazzurri. Quest’ultimi, all’epoca, non avevano ancora accelerato. Per il diavolo sembrava l’annata dell’alchimia perfetta. Come spesso accade, le sentenze arrivano prima della cassazione. Ad oggi sembra impossibile, la Milano interista, non possa avviare la metà dei festeggiamenti. Ma il calcio è “lungo”. Anche nel finale. Semplicemente perché non finisce mai. Ed anche qui ci sono esami che parimenti non finiscono mai. Chissà che, se ieri, non ci fosse stato quello smarcamento fuori linea di Lautaro, da scatto reni di conseguenza (da far invidia al dirimpettaio Sirigu, che si avvia alla convocazione dietro Donnarumma, che porterà l’Italia al trittico di partite da giovedì 25 marzo, verso le qualificazioni mondiali); ci sarebbe potuta essere altra speranza concreta per chi si trova ad inseguire. L’Inter ha la forza degli anni passati della Juve, che con dieci punti di distacco, a prescindere dal mese in cui si verificassero, segnava un punto fisso di non ritorno, al di sotto del quale gravitavano tutte le altre?

Il Milan falcidiato dagli infortuni, a prestazioni alterne. Esattamente come il Napoli fino ad ora

Tornando al Napoli un Girone dopo, il Milan ha palesato le difficoltà a reggere la tensione verso l’alto, non appena gli infortuni (che nell’epoca pandemica di calcio ravvicinato stanno falcidiando a turno tutte le compagini) hanno scompaginato lo spartito di Pioli. Ibrahimovic suona come un fulmine. Forza della natura, se lo hai dalla tua parte. Castigo, se lo hai contro. Anche un fulmine di guerra può esser sostituito. Quando, invece, ad esser sostituita è la coppia centrale kjaer – Romagnoli, non basta Tomori per ristabilire tra le riscoperte miglior fasi posizionali difensive. Quando Kessie dopo Manchester, non riesce ad impattare il successivo sovraccarico; non basta la meglio gioventù “Tonaliana”. Quando ci si deve affidare a Leao, la garanzia di assemblamento a prescindere dagli interpreti; viene meno, al cospetto della prova su 5/6 “indovinata” dall’unico attaccante finalizzatore rimasto.

Riscatto Napoli con Mertens ancora in ombra, Osimhen furia, Hysaj super, Politano concretizzatore, Insigne non cala più, Zielinski prezioso, e con il ritorno big di Koulibaly e Fabian Ruiz 

Ed è lì che si inserisce il Politano di turno. Se ci mettiamo che poi il Napoli ha da affiancare le “carte” Zielinski con Insigne, koulibaly con Osimhen. A cui poter aggiungere i ritrovati Hysaj in prestazione super, Fabian spostato più verso la sua posizione naturale, ed a seguire tutti gli altri; ecco che allora l’inversamente proporzionale di novembre si realizza a marzo. Così, è Partenope a rovesciare il rilancio. Adesso tutti a richiamare l’attenzione del Diavolo all’indietro. Dieci punti in avanti verso l’Inter sembrano incolmabili. Il singolo punto dalla Juve, ovviamente no. Gattuso ed i suoi invece, in un paio di settimane da poter dedicare agli intendimenti tattici pre stabiliti e da allenare più serratamente per i convincimenti del caso, stanno rimettendo in campo il manrovescio di giocate sensibili. Quelle che si organizzano a fare la differenza, nell’altrui disordine. Ed allora Politano torna a concretizzare il suo guizzo. Grazie anche al supporto inopinatamente superlativo di Hysaj su tutti. E senza l’apporto, che non può esser ancora fattivo al momento, di Mertens. Chiudo con una nota su Osimhen, perché nell’unico ritorno di fiamma milanista sul finale, ha dimostrato quale e come sarà il futuro azzurro. Con resistenza, elasticità e carica a molla, ha reso liquido l’ultimo lembo di gioco nei tentativi delle vedette lombarde.

Napoli e il Diavolo a quattro: di impossibile c’è stato solo il trittico

S

embrava impossibile il famoso trittico da affrontare partendo dal Milan; ed invece impossibile per ora è stato lo stesso trittico, scivolato a normalità dualistica, che vedrà la Roma battuta e lamentevole, regolarmente al prossimo turno. Ma questo è altro capitolo. Da affrontare magari nel prossimo editoriale. Da abbinare perché no al discorso ancora ‘libero’ dei diritti televisivi, e di tutti gli altri discorsi da lega e potere pallonaro.

 

Editoriale | Napoli e il Diavolo a quattro: di impossibile c’è stato solo il trittico / Carmine D’Argenio

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