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Napoli, è la vittoria del De Laurentiismo: resti chi ha voglia alle condizioni del patron, il club azzurro non accetta ricatti

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a strada è tracciata, la filosofia è chiarissima e l’avevamo anticipata già qualche settimana fa: Aurelio De Laurentiis è sempre più l’uomo solo al comando del Napoli e per la gola non si fa prendere da nessuno.

Spocchioso, egocentrico, vanitoso ma terribilmente efficace e decisamente poco incline a subire bonari tentativi “estorsivi” da agenti, procuratori, calciatori, direttori sportivi e altrui dirigenze.

Aurelio de Laurentiis, patron del Napoli, ha le idee ben fisse e, fedele al proprio credo, detta lui l’agenda di comportamenti, riunioni e decisioni.

Il tema caldissimo, che fa incendiare l’estate azzurra, sono i rinnovi.

Il principio alla base è che i calciatori, a prescindere dalla loro rilevanza in rosa, se vogliono permanere a Napoli devono sposare le possibilità innanzitutto finanziarie del club. Che tradotto significa: spese pazze per nessuno, tutt’al più qualche leggera eccezione laddove se ne ravveda realmente la necessità.

Nessuno è trattenuto con la forza ma a nessuno è concesso sbattere la porta infischiandosene di contratti ed accordi già presi.

Napoli dev’essere scelta per amore e senso di appartenenza, questo è il diktat del patron. E inclusa nel concetto di cui sopra c’è la consapevolezza – che ogni dipendente del Calcio Napoli non deve mai smarrire – di quello che il club ha effettivamente le potenzialità di concedere in termini di ingaggio. Legarsi agli azzurri, insomma, equivale accettare quello che il Napoli può darti. Significa mettere sul piano della scala gerarchica dei valori non unicamente il danaro ma fattori che esulano dal conto in banca e si intrecciano con la vita personale degli atleti.

I rinnovi di alcuni calciatori del Napoli gestiti da Aurelio De Laurentiis in questo mercato estivo

E’ raro trovare persone che, di questi tempi, diano rilevanza ad aspetti di questo tipo. Raro sì, ma per fortuna non impossibile. Esempio lampante sono, giusto per fare due nomi concreti,  le storie di Giovanni Di Lorenzo e Piotr Zielinski.

Il primo ha di recente scelto di legarsi al Napoli praticamente a vita, fresco di rinnovo fino al 2029 con tanto di annuncio incorporato, nella pubblica piazza di Dimaro, proprio di Don Aurelio.

Il secondo ha detto no alla Lazio di Claudio Lotito ( per stessa ammissione di quest’ultimo) preferendo la permanenza all’ombra del Vesuvio – ad ingaggio inferiore rispetto a quello sinora corrispostogli dal club azzurro – piuttosto che un contratto nuovo ed uno stipendio superiore alla corte dei biancocelesti guidati da Maurizio Sarri. Piotr sarebbe andato in scadenza di contratto l’anno prossimo.

Così come in scadenza l’anno prossimo ci andrà Alex Meret, il portiere del tricolore. Che ancora non ha trovato un’intesa netta con la società, dopo aver prolungato il suo accordo di un anno ulteriore – proprio fino al 2024 – l’anno scorso.

Stesso discorso anche per Chucky Lozano, che non ha mai convinto del tutto e per il quale il Napoli potrebbe ragionevolmente decidere di non svenarsi, soprattutto a fronte dell’ingaggio da top player che De La gli corrisponde e per il quale il messicano, a dirla tutta, non sempre ha dimostrato di essere all’altezza.

Di un anno ulteriore, ovvero fino al 2026, dovrebbe essere il rinnovo previsto per Mario Rui, ormai protagonista e veterano della causa azzurra. Mario Giuffredi, agente del portoghese, del resto ha dato ampie conferme in tal senso.

Non vanno pure sottovalutate le posizioni di28 Elmas e Politano ( entrambi in scadenza tra 2 anni).

E’ imprenditore che esige rispetto, Aurelio. E di dargli torto proprio non si riesce.

La vicenda Osimhen

Il nodo più intricato rischia d’essere quello legato a Victor Osihmen. Col bomber nigeriano, l’accordo non si è ancora raggiunto ed è ancora complicato stabilire quando potrà essere decretata la fumata bianca.

L’ottimismo è comunque galoppante di giorno in giorno, col numero 9 che potrebbe prolungare almeno per un’altra stagione, trovando una via di mezzo tra le richieste del suo entourage e le condizioni del Napoli.

Magari con la promessa di non opporre eccessivi cavilli contrattuali a una sua ipotetica cessione l’estate ventura, chissà. Rumors e niente di più concreto, almeno finora.

Potrebbe bussare presto, alle casse del club azzurro, anche il crack Khvicha Kvaratskhelia, forse con la legittima pretesa di un adeguamento proporzionato al suo valore e ai compensi di mercato per i calciatori del suo talento.

Ma questa è un’altra storia.

Per ora, di certo, ci sono solo le parole di Don Aurelio De Laurentiis, l’uomo solo al comando del Napoli.

Che dal palco di Dimaro ha già tuonato.

Ora è tempo di rinnovi.

Che tradotto significa: è tempo di vedere chi davvero tiene al Napoli e chi no.

Parole e musica di Aurelio. Il fondamentalista che non cede al ricatto.


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