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rande successo per Napoli come città turistica. Napoli, finalmente, è entrata a pieno titolo nei circuiti turistici nazionali e internazionali: ormai è un dato di fatto. Eppure non riusciamo a rimanere freddi di fronte allo spettacolo della gente che sciama per la strade piccole e grandi della città , non siamo capaci di trattenere un sorriso compiaciuto al cospetto di una coda lunghissima davanti a un museo, non abbiamo la freddezza di guardare altrove quando intercettiamo una famiglia con la piantina tra le mani, diventiamo ciceroni improvvisati «avete bisogno di aiuto? Quale zona dovete raggiungere?».
Chi ha vissuto l’esperienza del bagno di folla nella giornata di ieri, già sa cosa stiamo per raccontare; chi non s’è immerso nella Napoli travolta dai turisti può provare a dare uno sguardo alle fotografie di queste pagine e, magari, cercare di farsi un’idea leggendo quel che le parole con difficoltà riescono a spiegare. Napoli ieri (ma sarà così anche oggi e domani) era letteralmente ricoperta di visitatori. Muoversi lungo i decumani s’è trasformata in un’avventura piacevole fatta di passi lenti e sensazione di «schiacciante» condivisione. A dire la verità qualcuno s’è sentito fin troppo travolto dalla folla ed ha chiesto aiuto, scatenando la consueta corsa al soccorso che è tutta napoletana: una sedia, un bicchiere d’acqua e «fatela respirare un poco la signora che non sta bene» (scena reale, ore 11,45 via dei Tribunali).
Forse sarebbe stato necessario avviare le procedure di senso unico pedonale lungo l’area di San Gregorio Armeno, ma alla fine è andata bene anche così perché i turisti che abbiamo intercettato in mezzo alla folla dell’Immacolata napoletana hanno spiegato che la città «è bella proprio perché è vera. Un po’ incasinata, non troppo pulita, ma esattamente come uno se l’immagina: piena di persone entusiaste e calorose che vivono la loro quotidianità come se i turisti non ci fossero» (parole testuali di Renata, 45 anni, bergamasca per la prima volta in visita in città ).
Ma stavolta, rispetto agli altri racconti sulla festosa invasione dei turisti, c’è dell’altro, c’è di più. Perché la folla non s’è fermata al centro storico, ai decumani. L’invasione s’è allungata lungo l’intera via Toledo fino a piazza del Plebiscito, e poi ancora dentro via Chiaia per arrivare a via dei Mille, scivolare sul lungomare. E i turisti hanno raggiunto anche il Vomero dove le strade dello shopping erano popolate da dialetti di tutt’Italia e da una manciata di lingue straniere.
Bancarelle, presepi, pastori e shopping ma non solo, ovviamente. Code lunghe come serpenti all’ingresso della cappella Sansevero, folla al museo Archeologico, assalto all’esercito di terracotta nella chiesa dello Spirito Santo, gruppi in attesa davanti alla Napoli Sotterranea nel cuore della Napoli antica. Poi all’ora di pranzo (ma ne leggerete con maggior dovizia di particolari nella pagina seguente) tutti a caccia della pizza divenuta patrimonio Unesco con incredibili e interminabili code sulla soglia delle pizzerie.
Oggi si replica, dicevamo. E anche domani perché il week end dell’Immacolata quest’anno è lunghissimo con buona pace di albergatori e ristoratori. E qui veniamo alla sezione dei «freddi numeri» che, però, raccontano forse meglio delle calde parole. Sappiate che ieri l’occupazione delle camere d’albergo in città ha raggiunto il 95%, praticamente tutto esaurito. Già giovedì era iniziato l’assalto agli alberghi che avevano registrato un’occupazione pari al 75% mentre per la giornata di oggi risultano piene ancora il 93 per cento delle stanze di tutti gli alberghi napoletani. Numeri da brivido che, fortunatamente, per la città di Napoli da un paio d’anni a questa parte sono diventati un’abitudine.
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