Il palazzo Pinelli perde pezzi
Il centro storico di Napoli, dal 1995 patrimonio dell’Unesco, che avrebbe certamente bisogno di più amore e attenzione, vive con il grande problema di degrado urbano. Infatti, non c’è pace per i palazzi antichi dei decumani che cadono a pezzi. Adesso anche il palazzo Pinelli di via Benedetto Croce, nella strada del decumano inferiore, conosciuta anche con il nome di “Spaccanapoli”, a pochi metri dalla centralissima piazza San Domenico Maggiore, perde pezzi ed è in evidente stato di abbandono. Il portale e lo stemma, sotto il balcone, sono avvolti da una rete arancione anticaduta ormai collassata e quindi non rispondente più al suo ruolo. Un marmo del portale laterale è crollato ed è stato asportato.
L
’edificio voluto da Cosimo Pinelli, banchiere e duca della Cerenza, venne progettato da Giovanni Francesco Di Palma tra il 1540 e il 1550. Tuttavia, nel XVII secolo dopo un violento terremoto il palazzo venne rimaneggiato in chiave barocca dai monaci di San Martino che lo avevano acquistato; durante la ricostruzione barocca venne tampognato il loggiato in stile rinascimentale di cui oggi si può ancora osservare la decorazione in piperno.
Nel palazzo c’è anche una pregevole scala settecentesca che valorizza il cortile cinquecentesco. Successivamente divenne dimora della famiglia Foglia. La facciata, rimaneggiata nel seicento e successivamente, conserva il portale ed il balcone su di esso.
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