Dopo l’arresto di Peppe “Pummarola”, al secolo G. Sorriente, gli uomini delle forze dell’ordine hanno imbastito una caccia all’uomo nei quartieri di Napoli per stanare il nipote
S
peravano di arrestare, in un colpo solo, i due parenti Sorriente latitanti da più di un anno. Ed invece nel blitz dello scorso 10 aprile, in un albergo tra Chiaiano e Piscinola, gli uomini delle forze dell’ordine si sono dovuti “accontentare” di stringere le manette ai polsi del più anziano, Peppe “Pummarola”, al secolo G. Sorriente, un pregiudicato di 49 anni. Ora gli agenti hanno imbastito una vera e propria caccia all’uomo per stanare il nipote, V.Sorriente, anch’egli latitante. Gli investigatori hanno ragione di sospettare che l’uomo si possa trovare ancora nell’area dei Quartieri Spagnoli, a Napoli. Zio e nipote sarebbero originari della stessa zona e quindi potrebbero avere la complicità di alcuni parenti. I due non sarebbero mai stati implicati in indagini riguardanti la criminalità organizzata e si ritengono estranei alla camorra, pur avendo delle parentele, seppur indirette, con il clan dei Di Biasi. Attualmente, lo zio è detenuto nel carcere di Poggioreale dove sconterà 6 anni, 11 mesi e 10 giorni di reclusione, sentenza emessa dal tribunale di Roma per alcune rapine di Rolex “in trasferta”.
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