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Castellammare di Stabia

Il Mostro di Firenze nel libro di Paolo Cochi (Antonella Paparelli)

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Ieri (domenica 19/2/2017) il nostro giornale è stato invitato alla presentazione del libro di Paolo Cochi “Il Mostro di Firenze – Al di là di ogni ragionevole dubbio”.

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a presentazione del  libro di Paolo Cochi, “Il Mostro di Firenze – Al di là di ogni ragionevole dubbio”, si è tenuta all’interno dei Corsi CSI Academyt tenuti dalla Dott.sa Roberta Bruzzone, criminologa e psicologa forense che ha curato la prefazione del libro di Cochi.

I delitti del Mostro di Firenze hanno inizio ufficialmente nel 1968 con la coppia Barbara Locci e Antonio Lo Bianco (seppure in molti nutrono dubbi sulla mano del “Mostro” in questo delitto) e terminano con la coppia di francesi (Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili) l’8 settembre del 1985 e tenendo in scacco per tutti questi anni sia gli inquirenti che tutta la popolazione terrorizzata della Toscana.

Un freddo elenco di vittime così da più parti indicato e scritto:

21 agosto 1968 (mercoledì): L’omicidio di Antonio Lo Bianco e Barbara Locci, Signa

14 settembre 1974 (sabato): L’omicidio di Pasquale Gentilcore e Stefania Pettini, Borgo San Lorenzo

6 giugno 1981 (sabato): L’omicidio di Giovanni Foggi e Carmela De Nuccio, Scandicci

22 ottobre 1981 (giovedì): L’omicidio di Stefano Baldi e Susanna Cambi, Calenzano

19 giugno 1982 (sabato): L’omicidio di Paolo Mainardi e Antonella Migliorini, Baccaiano

9 settembre 1983 (venerdì): L’omicidio di Horst Wilhelm Meyer e Jens-Uwe Rüsch, Giogoli (due uomini tedeschi)

29 luglio 1984 (domenica): L’omicidio di Claudio Stefanacci e Pia Rontini, Vicchio

7 settembre (sabato) o 8 settembre 1985 (domenica): L’omicidio di Jean-Michel Kraveichvili e   Nadine Mauriot, Scopeti

Questo serial killer è uno dei casi più violenti della storia in Italia che da oltre 50 anni tiene in sospeso una verità oggettiva che pare non abbia trovato soluzione con le condanne ai “Compagni di Merende”  Pacciani, Vanni e Lotti.

L’inchiesta giornalistica di Paolo Cochi ha cercato di trovare, attraverso lunghe indagini e reperimento di ogni documentazione processuale, nuovi spunti di riflessione nella speranza di allargare gli orizzonti non solo dei lettori ma anche degli ambienti investigativi che, ancora oggi, lasciano aperti i fascicoli relativi ai delitti del Mostro di Firenze alla ricerca del secondo “livello”. Un secondo livello che si ipotizza commissionava tali delitti, forse per venire in possesso delle parti anatomiche escisse ad alcune vittime femminili come dei “feticci”.

Ad un pubblico composto nel maggior numero dai corsisti della Bruzzone (quasi tutte giovani donne) sia lo scrittore Paolo Cochi che la Bruzzone hanno presentato con dovizia di particolari descrittivi e fotografici tutta la serie dei delitti attribuiti al “Mostro” accettando e rispondendo alle domande più disparate ma, soprattutto, soffermandosi su aspetti sia tecnici che psicologici di tali efferati delitti.

Delitti che nel tempo hanno visto “crescere” il Mostro” nella sua crudeltà, nella sua lucidità ed organizzazione. Delitti che hanno colto coppiette appartatisi in atteggiamenti amorosi e che in quei posti isolati hanno trovato non solo la morte ma anche lo scempio dei corpi femminili con escissioni di parti intime deputate alla procreazione ed al nutrimento di possibili futuri figli.

Insomma un killer seriale che ancora oggi tiene l’attenzione su di se senza che una colpevolezza sia stata raggiunta “Al di là di ogni ragionevole dubbio”.

Un libro indagine quello di Paolo Cochi che invito tutti a leggere con attenzione.

Ringrazio l’autore per avermi dato la possibilità di partecipare all’evento e di aver risposto alle mie domande e perplessità. Un ringraziamento particolare anche alla Dott.ssa Roberta Bruzzone che mi ha accolto con cordialità e simpatia.

Antonella Paparelli

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