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Castellammare di Stabia

Monza – Napoli (2-0): I voti ai protagonisti in campo

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i proponiamo i voti di Monza – Napoli – terminata con la vittoria dei brianzoli che non avevano nessun obiettivo per questa partita ma che hanno dimostrato di avere più voglia, più cattiveria e più determinazioni rispetto ai partenopei che sono sembrati ancora in vacanza e festanti per lo scudetto conquistato.

Il Napoli è alla ricerca dei record di punti ma pare che solo Spalletti pensi a questo obiettivo. Contro il Monza il mister manda in campo altre seconde linee per sfruttare la loro voglia di mettersi in mostra per ottenere una maggiore attenzione e voglia. Il risultato finale di 2 a 0 porta le firme di Mota e dell’ex Petagna.

Tabellino di Monza – Napoli:

Monza (3-4-2-1): Di Gregorio, Izzo (38′ st Antov), Marlon, Caldirola; Ciurria, Pessina (38′ st Machin), Rovella (31′ st Sensi), Carlos Augusto; Mota Carvalho, Caprari (24′ st Birindelli); Petagna (38′ st Carboni sv).

A disp.: Cragno, Sorrentino, Donati, Pablo Marì, Barberis, Gytkjaer, Valoti, Ranocchia, D’Alessandro, Vignato.

All.: Palladino

Napoli (4-3-3): Gollini; Bereszynski (17′ st Di Lorenzo), Rrahmani, Juan Jesus, Olivera, Anguissa (18′ st Raspadori), Lobotka (35′ st Simeone), Zielinski; Elmas (17′ st Politano), Osimhen, Zerbin (1′ st Kvaratskhelia).

A disp.: Meret, Marfella, Kim, Ostigard, Zedadka, Demme, Gaetano, Ndombele.

All.: Spalletti

Arbitro: Cosso

Marcatori: 18′ Mota Carvalho (M), 9′ st Petagna (M)

Ammoniti: Caldirola (M)

Questi i voti agli azzurri dopo Monza – Napoli:

GOLLINI, voto 6.5:  incolpevole su entrambi i goal del Monza, super nel negare il 3-0 a Dany Mota

Difesa

BERESZYNSKI, voto 5: va in grossa difficoltà contro Caprari e Carlos Augusto, che lo infilzano sovente. Impreciso in fase di proposta. Paga, con ogni probabilità, il fatto di non aver praticamente mai visto il campo da Gennaio scorso, che di sicuro gli ha fatto un po’ perdere il ritmo partita. Una cosa è evidente: la differenza con Capitan Di Lorenzo pare davvero troppo netta

RRAHMANI, voto 5: va in affanno quando il Monza propone imbucate in profondità che lo chiamano a sfide in velocità contro Dany Mota e compagni, che il buon Amin perde quasi sistematicamente. La fotografia è l’azione del raddoppio, dove il kosovaro si fa mangiare da Dany Mota, che se ne libera con fin troppa facilità. Dà sensazione di appannamento e, probabilmente, di comprensibilissima stanchezza. Resta comunque una prova negativa

JUAN JESUS, voto 5: troppo molle anche il brasiliano, nell’azione del 2-0 monzese, su Petagna: l’ex centravanti azzurro con una semplice finta di corpo si libera del numero 5 in maglia Napoli con troppa facilità. Nei duelli tra di loro, Juan fa fatica più di una volta. Anche per lui, non certo una prestazione memorabile

OLIVERA, voto 5.5: mezzo voto in più per il palo colpito nella ripresa, che ne riconferma la generosità e la fame che ci mette in zona goal. Per il resto, troppi errori tecnici, soprattutto nel primo tempo. Neanche l’ingresso di Kvara, sulla sua corsia di competenza, ne migliora la fluidità di gioco. Difensivamente è sempre uno tosto da superare e infatti ancora in fase di ripiego fa vedere le cose migliori, ma tecnicamente le imprecisioni non gli valgono la sufficienza

Centrocampo

ANGUISSA, voto 5.5: sul finire del primo tempo, potrebbe pareggiare ben liberato in area, ma il suo destro fa fare solo una gran bella figura a Di Gregorio. Nella ripresa, ancora nel cuore dell’area di rigore avversaria, preferisce tentare un’assistenza difficile per Osihmen anziché centrare lo specchio. Nel mezzo, una partita dove mostra di essere in debito d’ossigeno. Ciononostante, Spalletti non se ne priva mai

LOBOTKA, voto 5.5: il Professore finisce nella gabbia sagace degli uomini di Palladino, che ne limitano di moltissimo il gioco. Non è il padrone incontrastato del centrocampo come suo solito, ma di mezzo c’è tanto merito di un Monza attentissimo

ZIELINSKI, voto 6.5: la manovra offensiva del Napoli dipende tutta dai suoi piedi. Tasso qualitativo ampiamente al di sopra della norma e ampiamente al di sopra di tutti gli altri interpreti in campo all’U-Power Stadium. Collante indispensabile tra la mediana e l’attacco. Pedina da blindare, se possibile, per il futuro dei neo-campioni d’Italia

Attacco

ELMAS, voto 5: si limita al compitino, è parecchio impreciso ( anche lui) rispetto ai suoi standard abituali e non riesce praticamente mai a pungere

OSIHMEN, voto 6: Victor in campo ci mette la grandissima generosità di sempre, ma non è giornata. I rifornimenti non arrivano, le assistenze scarseggiano e anche quando entra Kvara, la musica non cambia di parecchio. Lasciato solo in mezzo ai centrali monzesi, altro non può fare che sbattersi come un lottatore. Per questo si prende la sufficienza. Poco altro da registrare

ZERBIN, voto 5: anche per lui, varrà sicuramente l’attenuante di aver giocato, finora, poco o nulla, ma nel contesto in cui si ritrova, la differenza con i titolari o le prossime alternative, pare al momento ancora troppo vasta. Un divario che auguriamo al buon Alessio di colmare, perché l’abnegazione è fuori discussione e col lavoro quotidiano, misto ad impegno, nessun risultato è fuori portata

I voti ai subentrati di Monza – Napoli

DI LORENZO, voto 6: subentra al polacco Bereszynski solo nella ripresa, limita le folate del Monza sulla sua corsia e cerca di duettare, quando può, con Politano, per creare qualche scompiglio sulla sua fascia di competenza

POLITANO, voto 6: subentra con grinta e grande cuore come sempre. Non trova la giocata illuminante, ma fa sicuramente meglio di Elmas nella circostanza specifica

KVARA, voto 6: subentrato ad inizio ripresa, tenta di accendere la luce quando può, ma non trova la giocata illuminante. Comunque, anche un tempo solo a mezzo servizio, alza sempre il livello dei suoi

RASPADORI, voto 6: impatta sulla gara con vivacità e buon piglio. Tenta qualche buona combinazione con i compagni di reparto e mostra voglia e intraprendenza, anche se i suoi non riusciranno mai a tornare in partita

SIMEONE, S.V.

I voti ai brianzoli dopo Monza – Napoli:

DI GREGORIO, voto 6

IZZO, voto 6.5

ANTOV, S.V.

MARLON, voto 6.5

CALDIROLA, voto 6.5

CIURRIA, voto 6

PESSINA, voto 7

MACHIN, S.V.

ROVELLA, voto 6.5

SENSI, S.V.

CARLOS AUGUSTO, voto 7

DANY MOTA, voto 7

CAPRARI, voto 6

BIRINDELLI, voto 6

PETAGNA, voto 6.5

CARBONI, S.V.

I voti agli allenatori di Monza – Napoli:

RAFFAELE PALLADINO, voto 7.5: il rampante Raffaele, napoletano originario di Mugnano, si toglie lo sfizio di battere il Napoli neo-campione d’Italia e di farlo con pieno merito. Allenatore che riconferma tutto il suo potenziale, da tenere sotto la lente d’ingrandimento per il futuro. Che, per lui, potrebbe davvero diventare radioso. Plauso anche alla dirigenza del Monza per aver scommesso su un tecnico emergente ( che fino a Settembre scorso aveva allenato solo nelle Giovanili) dopo un inizio di campionato a dir poco balbettante. Che proprio Palladino ha il merito, ulteriore, di avere annullato, con un percorso dove è riuscito ad unire i risultati con tanti sprazzi di bel calcio

SPALLETTI, voto 5.5:  opera un turn-over piuttosto corposo, concedendo chance di farsi notare a chi ( Zerbin e Bereszynski su tutti) il campo finora l’ha visto davvero solo col binocolo. I risultati sono eloquenti anche se, purtroppo, non del tutto incoraggianti. Ci sarà tempo, per la dirigenza, per riflettere e capire chi davvero possa essere all’altezza di far parte del progetto tecnico del Napoli del futuro e chi no. Rimanendo alla gara, Luciano prova a sistemarla in corso d’opera nella ripresa, ma Palladino gli prende bene le misure e gli azzurri non riescono ad opporre argomentazioni concrete alla sconfitta

Il direttore di gara

COSSO, voto 3: allucinante non concedere il calcio di rigore al Napoli al 67esimo per il netto atterramento, operato da Pessina, ai danni di Osimhen. Errore gravissimo, da matita rossa, che non può trovare alcun tipo di giustificazione o alibi. In mezzo, probabilmente un rigore ci sarebbe stato anche a favore del Monza nel finale, ma, anche in questa circostanza, prevale per il direttore di gara la spocchia d’aver deciso il giusto, più che la coscienza (e l’umiltà) di verificarlo con gli strumenti che la moderna tecnologia gli mette a disposizione.


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