Post Derby- L’allenatore dell’Ischia elogia il Barano per la prestazione ed è scontento dell’atteggiamento della sua squadra
Al termine della partita contro il Barano, mister Billone Monti si è visto che non era soddisfatto della prestazione.
«Il secondo tempo dei miei non è piaciuto. Sul 2-0 devi gestire meglio la palla, devi trovare qualche spazio per poter fare qualche altro gol – spiega Monti –.
Non l’abbiamo fatto bene, lasciando l’iniziativa al Barano che non ci ha preoccupato più di tanto ma quel gol particolare subito (non ci ho capito niente come è successo) ci ha creato apprensione. Non ci sono state grosse occasioni del Barano anche nel secondo tempo, tuttavia una squadra come la nostra deve saper gestire diversamente questo tipo di partite. Stessa cosa accaduta nel derby di ottobre.
Sul doppio vantaggio alla fine del primo tempo, al rientro in campo ognuno era fermo nella propria posizione, non ci sono stati più movimenti, nessuno si è fatto vedere, non si gestisce più la palla ed è normale. Il Barano è una buona squadra, con tutti isolani che sono dei bravi calciatori che hanno giocato in Promozione, alcuni in Eccellenza. Ha fatto la sua onesta partita e c’è da fare un plauso oggi al Barano per come si è impegnato, per come ha tenuto il campo e per la partita che ha disputato».
Alla ripresa della preparazione, buona parte del derby sarà analizzato a lungo con la squadra. «Ripeto, dai miei mi aspetto secondi tempi diversi. Non è che abbiamo subito grosse occasioni da gol da parte dei baranesi nei secondi 45’ ma quando il Barano ha lasciato qualche spazio bisognava sfruttarlo diversamente. Bisognava andare dentro con intelligenza. Invece – prosegue Monti – qualcuno era un po’ più fermo di altri e così abbiamo dato troppa iniziativa al Barano».
Una critica al fischietto Massara da Torino. «Difficilmente parlo degli arbitri. Lo dico adesso che abbiamo vinto. Quest’arbitro è stato un qualcosa di esagerato, ma non perché abbia favorito noi o loro. Tanti i falli, anche evidenti, non sono stati fischiati. Per noi e per loro. Non ho capito che metro di giudizio è stato usato. Siamo tra amici ma c’è sempre rivalità, ognuno vuole fare bella figura ma così si rischiano infortuni. Alcuni falli sono stati scandalosi».
Prima dell’intervallo, Rubino, Trani e altri si stavano riscaldando. Qualcosa non ti convinceva?
«Alcune cose mi piacevano, altre no e visto che in settimana avevamo provato diverse soluzioni e diversi sistemi di gioco, mi stavo preparando per la fine del primo tempo, valutando la situazione e caso mai cambiare a cambiare. Poi siamo andati sul 2-0 e ho deciso che era meglio aspettare ancora perché le condizioni di Rubino le conosciamo tutti.
Sappiamo che non ha una grossa autonomia e quindi, come dire, più minuti è in campo e più è problematico per lui sotto certi aspetti. Mi ero raccomandato di evitare di prendere gol su una palla inattiva o in seguito a una disattenzione, come poi è successo. Nel calcio, in tutte le categorie – continua Monti – puoi essere forte quanto vuoi ma c’è sempre quell’apprensione, il rischio di subire il pareggio. Ciò comporta mentalmente delle situazioni che non vanno bene.
Se vogliamo divertirci, dobbiamo giocare come sappiamo fare per tutti i 90 minuti. Non è una questione fisica perché nel complesso ci siamo allenati da più tempo rispetto al Barano. E’ proprio una questione di forma mentis, di modus operandi, di mentalità nell’approcciare le situazioni».
Quando si doveva amministrare il risultato è mancato un uomo d’ordine a centrocampo? «C’erano Sogliuzzo, la palla da dietro la può giocare Vincenzo. E’ mancato il movimento degli altri, quello degli esterni, altri che devono far aprire gli spazi per farli inserire. In alcuni è venuto meno proprio il movimento, si aspettava palla vicino all’uomo. E’ normai che quando poi perdi palla sei costretto a rincorrere».
Sulla prova di Sogliuzzo, sulla posizione in campo tra primo e secondo tempo, Monti dice che «è uno di quei calciatori che sa giocare a pallone, se gli chiedi determinati sacrifici non va bene perché ha altre caratteristiche.
Per gestire e giocare palla, Sogliuzzo ha bisogno dei compagni. Se questo non accade rischia di perderla ed ecco che poi si rincorre. E’ un calciatore che vuole stare al centro del gioco, vuole dare e ricevere palla, la muove, ma per fare questo tutti gli undici devono comportarsi in un determinato modo. Troppo campo da coprire per lui? Sono i suoi istinti, a me interessa che sia in posizione e che giochi la palla. Ogni tanto parte per gli inserimenti, a volte capita che non riceve palla o la perdiamo e così si crea un buco a centrocampo».